lunedì 9 gennaio 2012

il drammone rock'n'roll!!!!

L'altro giorno mentre scrutavo nei meandri remoti delle mie amicizie facebook ( non perché abbia tanti amici ma solo perché, delle volte, mi accorgo di essere amico di gente mai vista prima) ho notato che un tizio aveva postato sulla sua bacheca questo articolo qui ove un giornalista generico di rock genericamente inteso in modo molto generico parlava di un argomento di cui, pareva, non comprendere una generica minchia: Il rock e la sua scomparsa dalle classifiche!
Nell'articolo si faceva leva sul fatto che il rock non riuscisse a comparire nelle classifiche di nessuno dei paesi che contano (cioè quelli dove la gente se ne va in giro camminando solo con due gambe e non con tutti e quattro gli arti) per quel che riguardava il 2011 per una questione da ricondurre all'incapacità cronica di chi oggi si ritrova ad interpretare il genere in questione nel dare voce ai fantasmi e agli umori di questa epoca moderna ma anche, e soprattutto, al non saper donare nuova linfa  alla ricerca ed alla sperimentazione per cui il rock si è sempre contraddistinto.
Ora, il mio discorso è molto semplice: chi cazzo se ne frega?
Una volta appurato, circa vent'anni fa, che una rock star non può e non è in grado di salvare il genere umano dalla fame, le guerre e dalle malattie e chi, nello star system, lo fa tuttora (ad es. Bono Vox e Jovanotti) è solo uno stronzo che fa una barca di quattrini tra concerti benefit e collaborazioni bavose coi leader dei paesi in via di sviluppo al fine di trasferire i propri fondi neri nei paesi in questione e, quindi, evadere il fisco, perché mai uno si dovrebbe mettere a fare la rock star politicizzata della situazione?
Le umane genti hanno dunque bisogno di un Ozzy Osbourne che gli spieghi l'economia o, in questi tempi di tracollo e di sconfitta, avranno dunque essi bisogno di un vero economista?
Spettacolare quando l'autore dell'articolo denuncia il fatto che il popolo degli indignati non ha una canzone rock per inno: è circa vent'anni che  c'è sempre un furgone con tanto di casse e dj reggae di merda a bordo che pompa musica fascista ( e cioè il reggae) alle manifestazioni anti fasciste ( è un po' per questo che in giovane età preferii le messe nere alle manifestazioni di piazza) quali sono dunque le canzoni rock che fanno da simbolo ai movimenti di piazza degli ultimi vent'anni? L'autore sembrerebbe saperlo peccato però che non ce lo dica.
Ma poi parliamoci chiaro in quarant'anni di rock impegnato che cazzo è cambiato? tra Bruce Springsteen, Bob Dylan, Crass, Gang of Four e Propagandhi chi ha fatto la differenza? Chi ha cambiato le coscienze apportando una rivoluzione culturale nella sua epoca? Nessuno di questi ha cambiato un cazzo: quelle che vengono spacciate come rivoluzioni culturali nel rock sono semplicemente delle mode che coinvolgono le persone per il periodo dell'adolescenza poi, bene o male, tutti rientrano nei ranghi e si vanno a cercare un "vero" lavoro... il mondo di oggi sarebbe stato uguale, con o senza rock...
In più, non è vero che i musicisti rock hanno perso la vena sperimentale e ricercatrice, semplicemente, tale attività nella musica non paga: negli anni '80 la musica cambiò per molti, con l'avvento della musica pop l'industria discografica comprese che spendendo molti meno soldi (costa sicuramente di più produrre i Pink Floyd che Cindy Lauper) poteva guadagnare molto di più, aprendosi così al mercato delle canzoncine canticchiabili e chiudendo sempre di più alla musica di ricerca: ecco che oggi i gruppi "più impegnativi" finiscono per non comparire più nelle classifiche.
Certo, c'è da dire che se per l'autore quelle merde dei black keys ( che in realtà sono solo un gruppo revival di un'epoca che fu e del quale non ce ne frega proprio un cazzo) sono un gruppo rock resta poco da aspettarsi. Ma poi basta col termine "rock", nessuno sa cosa vuol dire e cosa rappresenti, proprio in questi tempi in cui la musica di genere sta sparendo sempre più.
MA CHE CAZZO!

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