lunedì 28 novembre 2011

L'angolo dello scioglilingua

Debbo ringraziare la mia girlfriend per avermi riportato alla memoria l'utilizzo degli scioglilingua che, negli anni, avevo ingiustamente relegato nel baule polveroso dell'eterno oblio. Mi son ricordato infatti che uno dei miei più grandi sogni nel cassetto era inventarne uno capace di essere all'altezza di grandi classici come "trentatre trentini" "tigre contro tigre" "sopra la panca la capra campa..." ed ecco che, magicamente, stamattina mi si è scritta nel cervello questa magica sequenza di parole. E' uno scioglilingua principalmente improntato su parole naif appartenenti all'universo infantile che lo rendono molto adatto ai fini dell'insegnamento ed il suo utilizzo è, quindi, raccomandato alle insegnanti  che si trovano a dover insegnare a leggere e scrivere ai bambini al primo anno di scuola elementare.
Spero di essermi reso utile per il miglioramento della scuola pubblica:

Il papa col pipi si pipa i pupi
poichè al papa piace il popò dei pupi
però ai pupi non piace il pipi del papa
perciò i pupi al papa affettano il pipi

mercoledì 23 novembre 2011

L'angolo della poesia

La peggior sciagura che mi potrebbe capitar nella vita (a parte svegliarmi la mattina e scoprire che allo specchio non vedo più la mia immagine ma quella di don Mazzi) è diventare genitore, storicamente un mestieraccio per le persone di buon senso ed invece la realizzazione assoluta per chi non capisce una mazza. A voi:
                                             MESTIERE DA SFRUTTATORE                              
                                                        IL GENITORE!!!!!

Se nel corso delle loro vite
le umane genti
avessero
da sempre
dato retta ai genitori
la musica sarebbe ferma ai menestrelli
o nella migliore delle ipotesi
a Claudio Villa
oggi non ci sarebbe mai stata la rivoluzione francese
ed al mondo i lavoratori non avrebbero diritti
non avremmo mai letto i libri che c'infiammano
né visto i film che ci emozionano
niente Van Gogh, niente Picasso, niente Klimt
niente fumetti
forse oggi non c'incazzeremmo nemmen più con i politici
Per un genitore la vita va bene così com'è
e vorrebbe che tu continuassi sulla stessa riga
per aver soddisfazione da te,
negando ciò che ti fa sentire appagato
passo dopo passo
perchè un genitore ti concepisce per sé
per mantenersi nella media dello status quo:
una famiglia, un lavoro, una casa e uno virgola cinque figli
perchè la creazione è sempre una atto d'egoismo

La famiglia è una trappola
il primo stadio di controllo sociale
ove l'aspirazione cambia nome
e diventa "far carriera"
ove la parola "normale"
diventa regola
"fede"
diventa religione
"amore"
diventa melassa e tradizione
"libertà"
diventa oppressione

D'altronde lo si sa

il mestier del genitore
è il compito pesante ed ingrato
di tenere i figli al pezzo

ed anche quello
ancor più gravoso
di non capire mai un cazzo

lunedì 21 novembre 2011

la posta di Disagio a Vita, la parola ai lettori!

Salve Herr von Disgrazia,
mi chiamo Giorgio ed oggi sono un uomo appagato. Posso dire ciò poiché la vita, nei suoi corsi, ricorsi e brillanti invenzioni, mi ha fornito il mezzo per potermi riscattare dopo un'adolescenza trascorsa  nella negazione e nel rifiuto di me stesso.
Quando ero un giovanotto con i vestiti comprati da mamma ed i capelli con la divisa da una parte ( sempre lucidi e pieni di forfora) andavo a scuola e tutti i giorni stavo male: i bulli della scuola erano soliti prendermi a scapellotti all'entrata, rubarmi la merenda durante l'intervallo, farmi lo sgambetto sulle scale quando suonava la campanella dell'uscita da scuola. La mia adolescenza è stata caratterizzata da ematomi, ecchimosi, umiliazioni, schiaffi dati a mano aperta e cazzotti nello stomaco. E' chiaro e va da sé che io sia cresciuto coi complessi e con la timidezza patologica di un cane bastonato e ciò mi stava pregiudicando nella fruizione e nel livello di godibilità della mia stessa vita che stava pian pianino scivolando in una voragine composta di merda senza poter mai farne ritorno. Le mie uniche passioni erano i computers e i prodotti per mandare via i brufoli ( dato che mi hanno perseguitato fino a 29 anni), non sono mai stato una persona dai grandi interessi poichè la scuola coi suoi bulli che dominavano i corridoi ed i bagni mi aveva lasciato la convinzione di essere una persona inetta e grigia, incapace di poter avere delle passioni mosse dall'interesse e dalla curiosità.

Poi ho scoperto che su internet c'erano la messageboards e la mia vita ha avuto una svolta.

Molta gente quando si rende conto di non avere la potenza fisica e la parlantina di un bullo cerca riparo nella cultura, nei libri e nei dischi nell'intento di coltivare passioni che lo elevino dalla massa violenta ed istupidita dalla televisione, io no poichè ho sempre ritenuto che certe cose fossero delle robe da ricchioni e il mio sogno era ( ed è tuttora) diventare come il bullo che mi picchiava e mi umiliava ma, non avendo il physique du role adatto al ruolo ( come i froci che non avendo a disposizione i muscoli  leggono i libri complicati al fine di ben figurare di fronte agli altri froci ) ho dovuto trovare un altro modo per sfogare le mie frustrazioni cercando di umiliare gli altri  e, come ti ho anticipato prima, l'ho trovato nelle messageboards. La prima messageboard alla quale m'iscrissi era una messageboard di persone che, come me, amavano i videogames e già lì la situazione mi apparì chiarissima! Le messageboards sono strutture gerarchiche impostate su due o tre personaggi popolari che la gente ritiene essere dei maitre a penser dell'argomento in questione ( anche se poi sparano una marea di minchiate), il gioco che sta dietro al meccanismo è ingraziarseli a suon di apprezzamenti, pacche sulle spalle, commenti favorevoli. Dopo un pò che procedevo in tale operazione i due/tre personaggi popolari iniziarono a citarmi nei loro posts  e a mandarmi mp con messaggi confidenziali e di stima, a quel punto ero ormai diventato un protetto ed è lì che iniziò il divertimento: polemiche su polemiche, offese e prese in giro nei confronti degli utenti meno popolari all'interno della messageboard, chi provava a reagire veniva automaticamente linciato da me e dagli altri utente che, come me, avevano una posizione di "potere". Iniziai poi, tanto ero annoiato da quelle sui videogames, ad espandermi anche su altre messageboards che magari potevano andare al di là delle mie solite e stolide conoscenze e cominciai a buttarmi sugli argomenti più disparati, dalla musica al porno, dalla politica al giardinaggio, seguendo sempre i soliti principi e diventando così un bulletto da messageboard riconosciuto e rispettato ovunque m'iscrivessi. Oggi con internet puoi trovare tutte le informazioni necessarie su un qualsiasi argomento e creare, tramite i vari youtube, wikipedia e siti d'informazione varia e dozzinale (tanto sulle messageboards più dozzinale e sfrontato sei più risulti brillante) , polemica su qualsiasi cosa, rendendo ogni conversazione inutile e senza significato.
Oggi posso dirmi una persona appagata e di aver raggiunto il mio obiettivo nella vita: essere accettato dagli stronzi come me e poter fare lo sbruffone con chiunque mi capiti sotto tiro sul web ( cosa che nella vita reale non mi è possibile dato il mio fisico da eritreo).
Ieri però mi è successa una cosa un pò tanto brutta. Ieri un tipo che avevo offeso su una messageboard di musica mi ha riconosciuto in un bar ( accidenti a me e a mettere la mia vera foto come avatar!) e mi ha aspettato fuori. Quando sono uscito mi ha tirato un cazzotto in faccia e, mentre ero a terra sconfitto dal dolore, mi ha gridato "Ecco quello che succede nella vita reale se offendi qualcuno che non conosci testa di cazzo. Tanti saluti dall'utente Bauhaus82" . Ora sono sconvolto, davvero secondo te la vita là fuori è così terribile? Trovi normale che la gente manchi così tanto d'ironia? Secondo te dovrei denunciarlo?
Ti prego, dammi un consiglio.
Ciao
con affetto
Giorgio

Caro Giorgio,
La vita là fuori non sarebbe tanto male, sono le larve segaiole come te a renderla invivibile. Non è lui che manca d'ironia sei tu che sei un povero stronzo frustrato che, non avendo un cazzo da fare, cerca di frustrare anche le esistenze altrui coi discorsi a culo su internet. No, non denunciarlo, fossi al posto tuo tornerei dal tipo e me ne farei dare dalle altre visto che, a quanto pare, la lezione di vita che ti ha voluto fornire non ti appare ancora chiara in quella spugna intrisa di merda che è il tuo cervello, anzi, se mi dici dove stai vengo a dartele anch'io.
Ma ammazzati idiota!
nessun affetto e niente di personale

Herr von Disgrazia

giovedì 17 novembre 2011

Moëvöt-Abgzvoryathre 1993

Quando il black ambient era un territorio ancora vergine e ancora non si sapeva come muoversi all'interno di esso, tanto era inesplorato e ostile al genere umano, questi francesi tiraron fuori questa demo (in audiocassetta, che tenerezza...) dai suoni alienanti e dalla qualità scarsissima ma che all'ascolto risulta più che piacevole anche se oltre modo spigolosa e priva della volontà di far bella figura nei confronti dell'ascoltatore. Tutte queste caratteristiche messe insieme e dovutamente mescolate nell'ordine obbligatoriamente sbagliato, ci consegnano una collezione di canzoni splendide nel loro essere tremendamente orride e stupefacenti nel loro essere incredibilmente vuote di pretese se non quella di spaccare il cazzo a chi ascolta.

giovedì 10 novembre 2011

il drammone berluscone

A me che il premierone di questo paese cada o non cada frega veramente poco. Non so cosa possa cambiare in una situazione ormai compromessa e devastata come quella italiana il fatto che l'eterno imperatore abdichi consegnando le chiavi delle cinture di castità di mille puttane a quel roditore del suo successore ( l'uomo che da anni tenta in tutti i modi di farlo scagionare dalle pesanti accuse che gravitano minacciose sulla sua chiocca). La verità è che un lestofante-brighella-guascone come lui è l'unica persona che può traghettare questo paese verso il mesto, triste ma necessario sfacelo poichè, mi dispiace doverlo dire, è quello che coi suoi modi da porchettaro ed il suo fisico da pulcinella ci rappresenta tutti al meglio, l'unico che ha il coraggio di ripresentarsi in pubblico dopo delle sonore figure di merda, l'unico che di fronte alle accuse di tutti riesce a giustificarsi dicendo che tutti sono invidiosi ( come i bimbi piccoli, non vi fa un pò di tenerezza?).
L'itaglia è un paese compromesso, afflitto da inciuci, accordi di sottobanco, sigarette di contrabbando, affitti al nero, contratti di lavoro stravaganti e tanta, tantissima droga e prostituzione e chi meglio del premierone, con i suoi loschi affari e la sua passione per coca e puttane®, può fare da simbolo a questo declino?  Tanto diciamoci la verità e stavolta diciamocela fino in fondo, Berlusconi somiglia, per un verso od un altro, ad ognuno di noi, in particolar modo a quelli che in questi giorni lo offendono e lo disprezzano sui loro status di facebook ( l'unico luogo, insieme a Cuba, dove il comunismo esiste e resiste ancora) che poi alla fine, visti tutto all'atto pratico, son dei truffatori e dei mignotti, fissati coi soldi, il sesso e le droghe e quindi, esattamente come il premierone, hanno uno vita nascosta ed un'altra semplicemente dichiarata; cambiano un pò i termini, le situazioni, gli aggettivi ma la sostanza resta la solita.  Arrendetevi itagliani se Berlusconi vi fa schifo è solo perchè avete un rapporto conflittuale con voi stessi, la divisione tra destra e sinistra è semplicemente una questione di tifo calcistico ( uno dice che è di sinistra ma non ti sa mai dire PERCHE' è di sinistra) e soprattutto, diciamo le cose come stanno, l'itaglia è un paese di merda e altro non si merita se non un premierone di merda quanto essa stessa ( che dite di no?).
L'unica cosa sensata che dovrebbe fare il premierone adesso è un colpo di stato e, quindi, instaurare una nuova dittatura dove tutti verremo costretti al consumo di coca e puttane® e, date le ingenti somme richieste per il mantenimento di tale stile di vita, andare tutti allo sfacelo sentendoci poi costretti ad insorgere verso chi ci fa credere di poter andare a coca e puttane® senza che si possa realmente permettercelo: si formerebbe una nuova umanità, un nuovo modello d'itagliano ma tanto alla fine mi sa che tutto verrà gestito in modo e maniera da finire nel solito mischione di stronzate e trabagai: Berlusconi si dimetterà dopo aver ottenuto le garanzie per non esser processato e poter camminare in suolo italico come un qualsiasi cittadino onesto ( che oltretutto non esiste, è un costume di carnevale tipo zorro o l'uomo ragno), il PD si presenterà alle elezioni presentando come premier una figura solida e credibilissima tipo Giulio Andreotti e le perderà contro un PDL che, in ottica di rilancio, si presenterà con un rinato Gianfranco D'Angelo...

mercoledì 9 novembre 2011

UNA SERA AL CINEMATOGRAFO: Amore senza fine, 1981

In un paese totalmente alienante ed inumana la quindicenne Jade (una orripilante Brooke Shields) ed il diciassettenne e, come si evince dal nome, giudeo David (un pessimo ed offensivo David Axelford) si innamorano l'uno dell'altra e viceversa,  generando, per motivi che il regista Zeffirelli preferisce omettere creando così un atmosfera di strafottenza e ignavia nel pubblico (tecnica ripresa in seguito nelle prove cinematografiche dei F.lli Vanzina), il dissenso della famiglie d'entrambi che, sagge, decidono di rinchiudere i due giovani nelle segrete delle rispettive magioni, separandoli. David essendo astuto ( in quanto ebreo) riesce a sfuggire e per ingraziarsi la famiglia di lei, essendo egli un ritardato ( in quanto ebreo), da fuoco alla casa della povera (nonché stolida) Jade generando l'ira del padre che lo denuncia a piede libero (chissà come mai...). Dopo un processo parziale con un giudice visibilmente corrotto il giovane David viene condannato ad anni 5 di manicomio criminale ove viene vessato nei peggiori modi dagli altri malati criminali. Ma David è un pò un furbetto del quartierino ( in quanto ebreo) e subisce in silenzio le torture dei compagni ottenendo così l'uscita dal manicomio dopo solo due anni ( che lo segneranno indelebilmente sia nel fisico che nel lato psicologico)  per buona condotta. Una volta uscito, essendo egli tignoso e cocciuto (in quanto ebreo), decide di ripartire all'attacco e di riprendersi la sua Jade e parte per la città ove la sua innamorata e la relativa famiglia risiedono. Ahimè purtroppo durante la solita visita notturna ai trans di periferia il padre di Jade riconosce David nel volto del travestito con cui sta contrattando la tariffa ( david doveva sbarcare il lunario in un qualche modo e, in quanto ebreo, aveva trovato il sistema per monetizzare subito e senza troppi problemi)  e qui inizia un inseguimento agghiacciante e demenziale che termina con la dipartita del padre di jade che, in seguito ad un attacco di sinusite fulminante, spira stramazzando al suolo. I fratelli di Jade vedono subito nell'accaduto la possibilità di fare una marea di soldi spillandoli uno per uno dall'abbiente ( in quanto ebrea) famiglia del giovane e lo accusano d'omicidio. Il processo termina con la condanna all'ergastolo del povero David e a Jade non resta altro che aspettare il suo AMORE SENZA FINE.
Zeffirelli nel patetico tentativo di confermare il successo( ingiusto e immeritato) di "Giulietta e Romeo" tenta un adattamento contemporanea del film che lo aveva ( ingiustamente) consegnato agli applausi del pubblico e della critica, il risultato, essendo il film una fotocopia di una fotocopia di un vero e proprio film di merda, è chiaramente agghiacciante: la sceneggiatura ed il soggetto sono scritti in due minuti ( i dialoghi del padre di Jade sembrano scritti da una frate manco di entrambe le braccia e ritardato) nell'evidente necessità di sfornare, nel minor tempo possibile, un film tutto sentimenti e tragedie per far cassetta e poter garantire all'ingiustamente noto regista fiorentino le scappatelle con i ragazzi di vita e donare a noi attimi di nausea e ore di conati di vomito. Che schifo

martedì 8 novembre 2011

Storie di vita vissuta: Pinocchio

Ricordo ancora quella sera, quella sera orribile costellata d'insoddisfazione, sconforto e gente malvestita. Ricordo i volti, la musica di merda, i passi di danza scoordinati e sgraziati. E soprattutto ricordo lui, il trentasettene col viso scavato ed il fisico da segaiuolo, l'uomo con la passione per i balli del cazzo e la recitazione fatta col culo, l'uomo che abitava nella cascina di campagna senza mai lavarsi, l'uomo che le umane genti eran solite chiamare "Pinocchio". Pinocchio veniva così chiamato per via della sua sfortunatissima interpretazione del fortunatissimo personaggio di Collodi presso una compagnia di artisti di strada nonché di merda .
Non ricordo come finì in macchina con me, la mia amica e l'amica della mia amica che non era mia amica ma che a Pinocchio piaceva tanto ( come pochi minuti prima, con voce da bambino e modi da ritardato, confidò alla mia amica), ricordo solo che mi girai nel vano dei passeggeri posteriori e intravidi la sua figura squallida stagliarsi alle mie spalle, ero pieno di terrore poichè la sua persona mi schifava alquanto ma la macchina non era mia, ma della mia amica, e dovetti reprimere il mio dissenso nel silenzio. Durante tutto il viaggio Pinocchio, oltre che incensare se stesso per le sue doti da attore(????) e per il suo fisico da segaiuolo malnutrito, stette tutto il tempo a tentar di maneggiare fisicamente e manipolare psicologicamente la povera amica della mia amica che, essendo essa frichettona, aveva già il ragazzo proveniente dal terzomondo ( che fa tanto "larghe vedute" e "zero pregiudizi") ma, proprio perchè frichettona, non mancò di dare tutto lo spago necessario al viscido adulatore per potergli far credere in una possibile storia d'amore. Il meglio di sè, comunque, il Pinocchio iniziò a darlo una volta che fummo entrati nel "locale di merda con la musica di merda costellato di persone di merda"ove lo stronzo era di casa, infatti fece entrare la mia amica e l'amica della mia amica gratis e a me invece mi fece pagare
"eh posso farne entrare solo due, mi spiace" si giustificò lui
Le ragazze iniziarono a bere mentre lui si soffermò a parlar di stronzate insieme ad altri due coglioni tipo lui. Poi partirono le danze e fu lì che iniziò il vero terrore: pinocchio si agitava, smanaccava, scalciava, si rotolava per terra dando vita ad uno degli spettacoli più osceni a cui io abbia mai assistito. Dopo che la mia amica e l'amica della mia amica avevano buttato giù il secondo bicchiere di birra a testa, pinocchio, rapido e fulmineo come un tumore al pancreas le costrinse a ballare con lui, riuscendo così a dar sfogo ai suoi istinti più bassi: le tirava a sé, le abbracciava, le afferrava dal sottocoscia con la scusa di farle roteare ( e riuscendo ad ottenere vistose toccate di culo) e con estrema nonchalance riusciva ad siglare diversi bacini confidenziali sul collo. Io ero seduto su una panca, mentre questo spettacolo osceno si consumava in tutto il suo squallore, e bevevo birre su birre mentre una tipa con la quale stavo uscendo al periodo mi mandava degli sms nei quali mi esponeva la sua necessità di fare sesso dato che, all'ultimo minuto, le si era liberata casa... non ero con la mia macchina, la mia amica iniziava ad essere troppo ubriaca e a Pinocchio stavano uscendo gli occhi dalle orbite tanto era sovraeccitato dalle prime due presenze femminili che gli avevano concesso una confidenza che andasse più in là del semplice "si allontani o chiamo la polizia, maniaco!!", se fossi andato lì a chiedere di andarcene sarei stato sbranato vivo.
E mi abbandonai sulla panca pensando a quanto la mia vita potesse essere una merda se mi riducevo a fare dei fine settimana così squallidi.
La serata comunque finì, io, la mia amica e l'amica della mia amica tornammo alla macchina e Pinocchio rimase a bocca asciutta: non limonò, non strappò ne mutande e ne numeri di telefono, tornò a casa come lo scemo che era quando ne era uscito.
Lo rividi qualche volta, Pinocchio dico, sempre in quel "locale di merda con la musica di merda costellato da persone di merda" sempre sdraiato in terra o a strusciare sui muri al fine di esibirsi nei suoi balli stolti e putrescenti; alcuni miei amici nel visionarlo mentre si gettava in performances ingrate e spiacevoli lo rinominarono "Mauro Repetto"...
Poi arrivò il giorno, il giorno in cui tutto ha una fine. Ero in un teatro, guarda caso con la mia amica e l'amica della mia amica , per assistere ad una rappresentazione del cazzo ( ma senza frichettoni che s'improvvisano artisti)  con gli attoroni che hanno studiato e reinterpretano delle opere di un'epoca che fu e che adesso non spiegano più un cazzo a nessuno a parte a quelli che vanno sempre a teatro per darsi un tono con gli amici. A fine spettacolo ci alziamo e facciamo per avviarci verso l'uscita ma la mia amica inizia ad urlare: "Non ci posso credere!!! PINOCCHIO!!! PINOCCHIO!!!!" ed in effetti era lui: era seduto in fondo alla sala, aveva uno sguardo assente, una signora molto più anziana di lui lo teneva per mano. Ci avvicinammo a lui, la signora più anziana ci fece cenno di non toccarlo, continuava ad avere lo sguardo assente, annuiva, non parlava. La mia amica provò a parlarci ma Pinocchio non rispondeva, faceva solo dei gesti incomprensibili e lenti. La signora ci  fece cenno di allontanarci.
Pinocchio, l'attore squallido, il ballerino fetido,  il tomber des femmes patetico aveva avuto una crisi di nervi ed ora era come un ameba, condannato a farsi portare a spasso da una badante. D'altronde è così che funziona: la società italiana ( fondata dall'essere umano italico e quindi cattolica ed ipocrita) cerca d'inserirti al suo interno anche se alla fine la tua esistenza fa a cazzotti col buon senso e col buon gusto, la natura, invece, sbattendosene altamente di dio e dell'umana pietà prende tali soggetti e li sbatacchia all'interno di quella centrifuga spietata ma giusta che è la selezione naturale riducendoli a semplici parodie di esseri umani ed abbandonandoli alle braccia della miseria. Che in fin dei conti il paese denominato itaglia, date le leggi che la regolamentano e le filosofie bacchettone che la animano, sia un paese contronatura e che quindi meriti di essere affogato nel suo stesso sangue infetto? Si può bestemmiare un dio ma non si può offendere la natura, mai...

sabato 5 novembre 2011

Arstidir Lifsins-Jötunheima Dolgferd 2010

In questi giorni bui e cupi, ove il tempo fa le bizze e la gente muore portata via dalla corrente generata dalle fogne stracolme della merda prodotta dal genere umano stesso al fine di autoannientarsi grazie alla mala amministrazione e ad una classe dirigente più stupida rispetto a quella di 40 anni fa che già era piuttosto stupida. Vabbè alla fine la colpa sarà della precedente amministrazione.
Come giusto accompagnamento a questa catastrofe vi consiglio questo disco qua, un miscuglio arrogante di urlacci, cori dai toni austeri, un accompagnamento tragicamente nero ed al contempo atavico che vi porterà alla riflessione ma anche alla rabbia che, prima di tutto, dovrete dirigere nei confronti di voi stessi e non degli amministratori dato che mandarceli ce li avete mandati voi e quindi il problema non è il maggiorittario o il proporzionale ma che in questo paese la gente non capisce un cazzo per partito preso e quindi al governo, in parlamento, in giunta, in consiglio manda sempre degli stronzi totalemente rassomiglianti ad essa stessa in persona. Quindi vaffanculo

giovedì 3 novembre 2011

Caro Andrea...

Caro Andrea,
sono passati ormai tanti anni da quando, giovane e smargiasso, ti esibivi in tutto il tuo goffo machismo davanti all'entrata della sala giochi situata nel centro storico di questa merdosa cittadina che ha dato, ingrata ed inospitale, ad entrambi i natali. Avevi vestiti costosi Andrea e anche una faccia rassomigliante ad un insaccato di pessima fattura ma piacevi alle ragazzine mentre sfottevi, pestavi ed umiliavi noi poveri sfigati che non potevamo permetterci ne i tuoi abiti griffati ne, per fortuna, la tua svilente faccia da culo.
Il sabato ti si poteva trovare a danzare ed a generare risse insulse, ma mai insulse quanto l'espressione che hai da sempre dipinta sul volto, in un locale squallido, ma mai squallido quanto la tua intera esistenza, situato appena fuori città. Là coi tuoi amichetti, stronzi e puzzoni quasi quanto te, ti esibivi in balli idioti di vostra personale invenzione che vi rendevano ridicoli ed inutili, ma, lo si sa, quella non era ancora l'età della ragione per molti, e le ragazzine vi sbavavano dietro mentre noi sfigati eravamo, un pò di controvoglia, costretti ad invidiarvi mentre spiavamo queste scene ingrate da fuori, dato che in quel locale neanche ci facevano entrare tanto eravamo miserabili e malvestiti. Una volta, Andrea, scrissi un racconto ove tu muorivi d'AIDS, scusa l'intermezzo ma ci tenevo a fartelo sapere.
Poi gli anni '90 son finiti e con loro anche la sala giochi ove ti radunavi coi tuoi amichetti ed  il locale dove generavi risse e limonavi duro ballando balli inusuali. Ma tu non sei finito Andrea, tu non potevi finire ( questo sarebbe un mondo costruito sulla giustizia altrimenti): ti sei rifatto il trucco, ti sei ricomprato un intero guardaroba e ti sei gettato in una nuova avventura, l'avventura del rock: facendo capire a noi che il rock era morto poichè ormai anche alla portata di chi, come te, del mondo non aveva mai capito un cazzo perchè non ha mai avuto bisogno di capirlo. Iniziasti a frequentare i locali del rock, strafatto di coca e di pessime intenzioni, pestando in gruppo le persone che ritenevi esserti inferiori. Per picchiare le donne te la cavavi benissimo da solo però, te lo ricordi? Ti ritorna alla memoria la sera che picchiasti quella ragazza fuori da quel locale di provincia? Qual'era il motivo? uno spintone? un'occhiataccia? la cocaina?
Ora sei un uomo adulto Andrea e coi soldi del papi te ne vai a fare i viaggi di due/tre mesi nei paesi esotici alla ricerca della tua libertà personale, quella libertà che hanno pagato in tanti durante il tuo sviluppo da bambino ad uomo. La libertà che hai tolto a chi ti capitava a tiro, sacrificata sull'altare del tuo ego smisurato ed idiota.  Ricordati sempre:
quando tu dici "libertà"
io penso "orrore"
quando dici "amore"
io penso "stupro"
quando dici "felicità"
io penso "disforia"
quando dici "ciao"
io penso "vaffanculo"

mercoledì 2 novembre 2011

Lettera aperta a Vasco Rossi, una postilla...

Salve,
il mio recente post su Vasco Rossi è stato molto apprezzato e molta gente che mi segue si è sentita di condividerlo su facebook. Questo ha generato in alcuni reazioni da veri ultras del Blasco cercando di additarmi nei modi più fantasiosi e coloriti, uno di loro mi ha addirittura fermato in un bar per chiedermi spiegazioni neanche fosse parente della rock star di Zocca. Mi appresto, comunque, in un esame accurato delle accuse rivoltemi da cotanti intellettuali:
"SE A 'STO TIZIO NON PIACE IL BLASCO ( E NON IL BLASCO DI "PER COLPA DEL WHISKY" O LE CAGATE CHE SCRIVE OGGI) PUò ASCOLTARE ALTRI CANTAUTORI...."
Si, è quello che faccio da una vita e mi guardo bene da fare il contrario. Il dramma esposto nel post è di ben altra natura e non riguarda le doti artistiche del "Blasco" di cui me ne fotto altamente ( e credo di aver tutto il diritto di farlo), il dramma risiede nell'immagine e nei contenuti insiti nel personaggio e credo di averli esposti tutti e di aver spiegato anche i perché, se poi uno vive la musica come un ultras dell'atalanta vive il concetto di sport, il problema è solo suo e se non gli piace disagio a vita farebbe bene a leggere altri blog, tipo quelli delle associazioni cattoliche che son scritti apposta per la gente come lui...


"NON VOGLIO LITIGARE :) PERò RICONOSCO A VASCO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA CANZONE ITALIANA. E DIFFIDO SEMPRE CHI, NEL GIUDICARE UN ARTISTA, USA TUTTA QUESTA ARROGANZA E ANCHE SUPERFICIALITà. è UN POLEMISTA. UNO SGARBI SENZA CONTRATTO. ANCHE FABER PRIMA DI MORIRE LO ELESSE A "DEGNO SUCCESSORE". UN MOTIVO DEVE PUR ESSERCI.....  "
Lo riconosco, può darsi che io sia stato arrogante ma non credo proprio di essere stato superficiale. Arrogante lo sono stato poichè la persona presa in considerazione lo è in maniera irritante (visto che fa chiudere i siti di chi fa satira nei suoi confronti, limitando la libertà d'espressione e di satira) Il dramma dell'esposizione su Vasco Rossi è principalmente quello di aver dato un opinione sfavorevole rispetto ad un personaggio intorno al quale circola una venerazione totalmente religiosa e, in quanto tale, totalmente scollegata da concetti base come possono essere il rispetto per l'altrui opinione anche se totalmente opposta. Quindi non sono un polemista ma dico solo quel che penso, il fatto che non abbia un contratto mi rende solo più autentico e disinteressato rispetto a Sgarbi. Eh si, è proprio vero,Vasco è un dio solo che, per nostra sfortuna, al contrario dell'entità celeste, esiste davvero e fa più danni della grandine.
Di quello che può aver detto Fabrizio de Andrè in punto di morte m'interessa poco o niente, mi piace molto come musicista ( da "tutti morimmo a stento" in poi) e come autore di testi, il fatto che abbia designato Vasco Rossi come suo successore non cambia niente e non da autorevolezza al personaggio davanti ai miei occhi, poichè non faccio legge di ogni sua parola in quanto evito di comportarmi come voialtri che sostituite il culto divino con qualche altra puttanata terrena, venerandola in tutto e per tutto.
"mi ero avvicinato a questa critica con sincera curiosità, di trovare magari anche un analisi concreta e magari costruttiva.Mi è parsa però prevalentemente colma di polemica, ordinata nella struttura ma priva di critiche di sostanza.Inoltre esagerata nel convogliarne il disagio comune che questo paese sta passando.Insomma un voler crocifiggere qualcuno per deviare e disperdere la responsabiltà e coscienza di tanti.Secondo me un osservazione più acuta e più profonda, una presa di coscienza rivolta a un target piu comune come le persone che ci stanno accanto quotidianamente senza dover mirare a modelli artistici avrebbe sicuramente più costruttività e più efficacia."
Sinceramente parlando di essere costruttivo di fronte a Vasco Rossi non me ne può fregar di meno. E' un dunque egli un personaggio costruttivo? Bisogna per forza essere ponderati e rispettosi di fronte a chi, approfittando dei soldi e degli avvocati, fa chiudere i siti di satira? Diciamocelo chiaro e tondo, questo non è il periodo storico per reagire con lo proposte per un futuro migliore ma è il periodo per delle invettive e dei manrovesci. Opporsi a proposte di fronte all'arroganza dei soldi e del potere è da bonaccioni, persone in gambe e corrette ma totalmente inutili.
Le critiche ci sono e sono anche pesanti, se uno non è in grado di coglierle non è colpa mia.
Per quel che riguarda l'ultima parte e cioè "inoltre esagerata nel convogliarne il disagio comune che questo paese sta passando.Insomma un voler crocifiggere qualcuno per deviare e disperdere la responsabiltà e coscienza di tanti.Secondo me un osservazione più acuta e più profonda, una presa di coscienza rivolta a un target piu comune come le persone che ci stanno accanto quotidianamente senza dover mirare a modelli artistici avrebbe sicuramente più costruttività e più efficacia." 
credo che ci sia poco da dire: Vasco Rossi è una figura pubblica e rappresenta un popolo, dati gli incassi dei concerti e della vendita di dischi, colpire lui significa criticare un paese e metterlo alla berlina ( cosa che mi è riuscita bene date le vostre reazioni) e, nel caso non si fosse capito, è quello che faccio da un anno con le lettere aperte di disagio a vita. Di essere costruttivo andando a parlare come gandhi o gesù cristo con una marea di spostati catto-comunisti, casi umani, assistenzialisti, frichettoni sbuccia-banane, malvestiti, bulletti da salagiochi e cocainomani non me ne può fregar di meno anche perchè non porterebbe a nulla oggi come oggi, proprio perchè questo non è il periodo della costruttività ma delle labbrate date di traverso...o no?
Mi sembra però giusto lasciare l'ultima battuta al luminare: