sabato 31 dicembre 2011

31 Dicembre 2011- tanta voglia di playlist

Salve amici,
dopo varie elucubrazioni ho capito, nel mio intimo me stesso interiore, che è arrivata l'ora che io condivida con voi il mio bisogno di sentirmi un critico di musiche e, come si fa nei giornali musicali di un certo spessore, vi propini i miei dischi preferiti usciti nel 2011. So benissimo che è una cosa inutile e che a nessuno frega qualcosa più che un cazzo di ciò che mi è piaciuto e cosa no ma d'altronde internet ci conduce al confino domestico impossibilitandoci una vita sociale e condividere le nostre miserabili vite sul web ci riempie di gioia facendoci sentire importanti o addirittura famosi di fronte ad un pubblico che non esiste in quanto casuale e passeggero. Purtroppo non è così, siamo tutti delle persone miserabili, disperse in un cosmo miserabile e viviamo, com'è giusto che sia, delle vite miserabili ed ad un miserabile non interessano i gusti di un altro miserabile ma in modo miserabile facciamo finta che c'interessi l'esposizione dell'altrui miseria sperando di essere contraccambiati ma una miseria che interagisce con un'altra miseria non crea uno slancio verso la gloria ma raddoppia solo la miseria e via così, a livello esponenziale per ogni rapporto e/o connessione umana che si viene a creare, tramite internet, tramite i pubs, tramite le stazioni del pulman, le ferrovie, i posti di lavoro, i bars, i viali ove le prostitute praticano il mestiere.
Ho provato a compilare una playlist ma onestamente non mi è riuscito anche perché il disco che ho ascoltato di più nel 2011 è questo:
che è un disco uscito nel 1987. Con ciò non voglio asserire che quest'anno sono usciti dischi inferiori rispetto a quelli degli anni precedenti o, peggio ancora, che non escano dischi belli dal 1987 ma solo che l'ascolto di musica è una cosa che può indirizzarsi basandosi su di un punto di vista emotivo e che nessuno mi paga per ascoltare dischi e quindi non sento il dovere di ascoltare solo quelli usciti quest'anno per valutarli  e stilare una classifica di questi. Per conoscere un disco ci vogliono dei mesi ed io non vivo in funzione di una merdosa playlist di fine anno. 
Quindi vaffanculo

martedì 20 dicembre 2011

Forteresse-Crépuscule d'Octobre 2011

Mega situazioni di stress dal Canada. Atmosfere ataviche condite di disgrazia ed ineluttabilità del fato, ove i destini s'incrociano al solo fine di interdirsi l'uno con l'altro annientandosi a vicenda e generando caterve su caterve di casi umani e accoppiamenti tra consanguinei. Lo schifo. La sciagura. Le infezioni.La scarsa igiene
Comunque un bel disco

Чёрные Озёра-Возмездие 2011

I Чёрные Озёра sono un gruppo russo che si produce in un ambient-dark-depressive-symphonic black metal piuttosto personale ma suonato malino, riducendo a tutti noi la possibilità di fruire a pieno della loro proposta. Ho voluto pubblicarli perché mi pareva carino mettere un gruppo col nome indecifrabile al fine di confondere voialtri e di gettarvi in una nube di sconforto e depressione. Andate a bruciarvi le parti intime nella stufa di casa, coglioni!



sabato 17 dicembre 2011

la posta di Disagio a Vita, la parola ai lettori: persone semplici

Caro Herr von Disgrazia
il mio nome è Matteo ed ho 26 anni. Vivo in una cittadina semplice popolata da gente semplice che vive una vita semplice basata sui semplici principi della civile convivenza e del rispetto delle istituzioni, cose semplici da perseguire ma che la gente come te si ostina ad ignorare continuando semplicemente a far finta di niente ( quale sdegno!) ed ad anteporre il vostro menefreghismo e la vostra strafottenza autogenerandovi una via di fuga sin troppo semplice in questi tempi che così tanto semplici non sono ma in cui noi combattiamo con la nostra semplicità ed i nostri pensieri semplici che, forse un giorno chissà..., renderanno tutto più semplice anche ai guasconi scavezzacollo come te ( stai tranquillo, quando il nostro movimento per la semplicità dei popoli riuscirà a prevalere sul vostro complicato individualismo anche un semplice "grazie" da parte vostra basterà a farvi scagionare dai vostri passati problematici e cavillosi).
Mi piace amare in modo semplice e la mia ragazza è semplice quanto me nel senso che soddisfa i miei bisogni semplici tipo farmi da mangiare, farmi compagnia e farmi scopare poiché ho scoperto che nella  gestazione di un rapporto basta attenersi a delle regole piuttosto semplici e la riuscita ottimale di una relazione diventa cosa semplice. A sentire te i rapporti con le donne son complicati, ma io credo di no, penso semplicemente che tu abbia avuto tanti problemi poiché non riesci ad apprezzare le cose semplici di una relazione, come ad esempio la vagina che è un mezzo semplice di raggiungimento di piacere semplice: piazzi il pipi nella fessura e fai su e giù, semplice no?
Ti scrivo in modo diretto e semplice poiché non ho apprezzato il tuo attacco diretto a Vasco Rossi che è un cantautore con un vocabolario semplice fatto di termini semplici che vanno a comporre i suoi testi semplici che lanciano un messaggio semplice la cui elaborazione da parte nostra è cosa assai semplice. Io credo che il tuo problema principale sia semplicemente l'invidia e che tu, in modo subdolo ma semplice ( e in questo devo dire che ti apprezzo anche se non mi è semplice) cerchi di sfruttare la sua immagine semplice per farti semplicemente pubblicità! Eh no caro mio, così è troppo semplice (anche per i miei gusti...)! Devi fare ammenda e chiedere semplicemente scusa al Blasco per ciò che hai scritto!
Credo sia una atto dovuto da parte tua
cerca di farlo
e dopo starai semplicemente meglio
Matteo

Caro Matteo
il mio concetto è molto semplice
vattene semplicemente affanculo
tu e vasco rossi
semplicemente tuo
Herr von Disgrazia

martedì 13 dicembre 2011

morte all'associazionismo (ma anche a Jovanotti)!!!!

Piccola nota introduttiva:
Non sono uso lasciarmi appassire da quella malattia chiamata compassione  o da quel morbo chiamato pietà ma questo racconto volevo dedicarlo A Francesco Pinna, ragazzo di soli vent'anni, morto schiacciato da un'impalcatura mentre stava lavorando (al nero) alla costruzione del palco destinato a quel ciucciasedani di Jovanotti. Molto strano che un'icona dell'odierna sinistra permetta che della gente assunta al nero lavori per lui, davvero molto strano. 
Questo racconto è dedicato a Francesco, vittima di una società basata su valori sbagliati e falsi, e anche a Jovanotti che i valori sbagliati e falsi li rappresenta benissimo. Dedicato a tutti quelli che predicano o per tornaconto o perché se lo possono permettere e che alla fine si rivelano peggiori dei vari Marchionne o Della Valle. 


Ma non so se avete presente quel tipo di tipi che, ad un tratto, sbucano fuori nel mezzo di cammin di vostra vita e aprono la bocca dandogli fiato donandovi quel senso d'insicurezza nei confronti del futuro e di disprezzo guardando nel vostro passato prossimo e/o remoto?
Quel tipo di tipi vestiti in pigiama, i capelli lunghi, le ciabatte, le collane coi rimandi alle culture pezzenti, gli anelli ricavati dalle ossa di bestie fatte estinguere al solo fine di fabbricare gli anelli stessi e con la voce corrotta dal concetto di "Vivi piano, stai rilassato" quando tu rilassato non lo puoi essere sia per contratto di lavoro che per la definizione di essere umano che ti è stata affibbiata quando eri un misero pargolo disperso tra le onde del destino.
Tutto inizia con un " Ciao, come stai?"
e lui, con espressione fintamente distaccata di chi vorrebbe darti ad intendere che non si sta dando delle arie ma in realtà, ebbene si, si sta dando delle arie: "Beh io bene, sto lavorando in una cooperativa per bambini disabili, dovresti vedere: un lavoro fantistico! E tu?"
"beh, io faccio sempre il magazziniere"
"Mah guarda, io non riesco a capire come si possa fare un lavoro così egoista. Cioè alla fine lo si fa solo per i soldi, mentre nel mio lavoro ci si da da fare per gli altri, per quelli che non ce la fanno!"
"Boh ma io ho bisogno di guadagnare entro una certa cifra, sai com'è, l'assicurazione dell'auto, l'affitto, le bollette. Per quanto ne so io il lavoro che fai tu non è ben retribuito"
"mah guarda, io vivo con dei miei amici e ce la faccio benissimo, nella vita basterebbe accontentarsi"
"ah si? e dove abiti scusa?"
"Eh, abito a Merdano sul Cazzomiglio appena fuori dal paese..."
"ah, non credevo esistessero case fuori da Merdano..."
"eh ma infatti è una casa ricavata da un ex-granaio, ci abbiamo lavorato tutta l'estate per adibirla ad abitazione"
Poi ti saluta e se ne va.
Tu rimani lì come un imbecille a pensare quanto tu sia stronzo ed egoista, arrivi a crederti anche un miserabile poiché ti applichi poco per gli altri ed il tuo lavoro, effettivamente, non è che serva a molto a parte a far arricchire il tuo padrone ( che degli handicappati non gliene può fregar di meno)  e a donarti quella miseria per farti arrivare a calci nel culo a fine mese e a garantirti una sofferta indipendenza dai tuoi genitori.
Poi ti vengono a mente delle cose
Poi ti viene a mente chi è veramente quello stronzo in pigiama e sandali da idiota
Poi ti viene a mente che suo padre è dirrettore della Deutsch Bank
Poi ti viene a mente che questo stronzo si mette a fare il poveraccio ma è da quando son finite le superiori che si fa mantenere dal papi per non fare un cazzo dalla mattina alla sera ed impiegando l'enorme quantità di tempo a lui disponibile predicando ai poveri disgraziati come te concetti come l'altruismo e la povertà. Proprio lui che neanche sa cosa significhino, proprio lui che li ha imparati leggendo un manuale di tarocchi di Jodorovsky (che pena...)
A quel punto cresce la tua rabbia ed inizi a riflettere. E rifletti sul come mai i figli delle persone più ricche  oltre che essere più ricchi, si mettano anche a volerti insegnare come si sta al mondo. E rifletti su cosa li spinga a volerti insegnare il concetto del "sapersi accontentare" loro che sono ricchi sfondati. E rifletti sul fatto che nella vita è possibile passare una gioventù da disgraziato quando sai che alla fine di essa c'è una villa con piscina, troie e cocaina ad attenderti. E rifletti anche sul fatto che il lavoro di questi stronzi viene creato dagli appalti che comuni, province e regioni assegnano alle cooperative alle quali essi appartengono. E d'improvviso realizzi che tu gli stai pagando lo stipendio
tu gli stai pagando il granaio
tu stai nutrendo il suo ego da novello san francesco del cazzo a suon di quattrini
i tuoi a quattrini
a lui  che di quattrini non ne ha mai avuto bisogno
Lui....
E allora inizi a correre, a correre come un disperato, lo avvisti da lontano mentre è ad un bar carico di effigi di Cuba e del Che Guevara ( terzomondista del cazzo) mentre consuma aperitivi equo solidali. L'ultima corsa e sei di fronte a lui. Lo afferri per i capelli e lo costringi ad alzarsi. Lo picchi prima al volto e poi, mentre è disteso per terra, lo riempi di calci nello stomaco. Poi gli costringi la faccia in una pozzanghera di piscio di cane mentre lui piange e ti grida "BASTA!!!! TI PREGO!!!!"
Molli la presa e ti volti, deciso a riprendere il tuo cammino
Lui, ridotto ad una maschera di sangue, piscio e lacrime, si gira verso di te:
"Cioè fratello, perché mi hai fatto questo? Noi dobbiamo vivere in pace!!!!"
tu ti giri, ti riavvicini a lui e gli molli un altro calcio nel costato
"Nessuna pace, perché la vita è guerra e oggi tu l'hai persa"

sabato 10 dicembre 2011

Human Flesh-Second hand emotions and half forgotten feelings 2011

Questo disco esce nel 2011 ma in realtà le registrazioni risalgono al 1984. Del gruppo ho trovato poco in giro per quel che riguarda varie informazioni, so solo che sono belga e che sono l'espressione di un solo uomo, tale Alain Neffe (che per me è un signor nessuno ma che pare abbia militato in svariate formazioni), e che abbiano pubblicato una valanga di dischi. Questa che avete qua a disposizione è solamente una raccolta di pezzi mai pubblicati ma che, onestamente, lasciano già un'ottima impressione sul gruppo in questione: darkwave concepita con sintetizzatori e cazzabubboli vari che regala all'ascoltatore uno sprofondare drammatico nel lato più cupo ed imperscrutabile dei cazzi suoi rendendolo più simile ad un bradipo piuttosto che ad un essere umano. Tribali, catartici, oscuri e vagamente finocchi. Cosa chiedere di più?

venerdì 9 dicembre 2011

il drammone Mariolone

La cosa che mi fa più ridere di recente è vedere come le forze politiche in parlamento, con l'avvento del governo Monti, siano andate tutte all'opposizione e, insieme a loro, anche tutto il popolo italiano. Ecco quindi che il povero Mariolone si ritrova ad incarnare, oltre che a dover tenere le redini di una delle più grosse rotture di cazzo dalla nascita della repubblica italiana, il nemico pubblico numero uno, un novello Emmanuel Goldstein di Orwelliana memoria con tutto il paese contro. "Una volta data una forma al potere anche un cuoco può stare al comando" diceva ( grossomodo eh, non mi ricordo le parole precise...) il compianto Stalin il baffone (1878-1953, filantropo), purtroppo questo non vale per il povero Mariolone: un uomo che si è preso l'incarico di salvare un paese di merda dalla sua meritatissima fine di merda e di prendersi tutte le colpe per settant'anni di cattiva gestione democristiana, inettitudine sinistroide ed incompetenza di berluscone e della sua corte dei miracoli ( lega compresa). In questi giorni i rappresentanti delle varie coalizioni puntano il dito contro il povero omino bianco seduto sul seggiolone di comando ( ma comando de che? comando de 'sto cazzo!!!) senza rendersi conto che lo accusano delle stesse cose che loro stessi facevano quando erano al governo al posto suo: innalzamento dell'età pensionabile e ritocchi alle pensioni, nessuna tassa patrimoniale, aiuti alle banche e ai sempre più incompetenti e fallimentari imprenditori italiani e soprattutto niente ICI per il vaticano, tutte cose che in Italia vengono fatte da settant'anni ma la gente, sempre più sconvolta da un concetto erroneo di politica vissuta al pari del tifo calcistico, che queste cose sono ingiuste sembra accorgersene solo ora ed inizia a sproloquiare sul fatto che il governo attuale non è stato eletto dal popolo e quindi non è democratico ma dittatoriale ( ricordo quando berlusconi apostrofò Schultz dicendogli che era un turista della democrazia, proprio lui che ai tempi rappresentava un popolo intero di turisti della democrazia), che questo è il governo delle banche (e i precedenti di chi erano? di topo gigio?) e che l'ICI non viene fatta pagare alla chiesa perché la maggior parte dei ministri proviene dall'università cattolica (il primo a togliere l'ICI alla chiesa è stato quel viveur cocainomane di berlusconi).
Questo è il paese dove la faccia come il culo è una qualità talmente acquisita e tramandata che ormai fa parte integrante della cultura e della storia di questo paese: "ah Itaglia: pizza, manduline, mafia e faccia come culo" diranno a breve tedeschi, francesi ed inglesi ( popoli che riusciamo a battere solo nelle barzellette) con buona pace per Eros Ramazzotti e Laura Pausini che comunque per quel che riguarda la faccia come il culo possono sentirsi tranquillamente chiamati in causa come principali esportatori di questa caratterista itagliana in tutto il mondo.
Alla fine si può affermare che, nonostante sia un cane maledetto con le mani legate, Mariolone Monti è un bell'omino

lunedì 5 dicembre 2011

la totale mancanza di democrazia all'interno di Disagio a Vita

Per colpa di alcune persone e dei loro commenti inutili, supponenti e sempre e comunque anonimi non è più possibile commentare i post del blog. Lo faccio perché non gradisco postille inutili a quello che scrivo, finalizzate al solo scopo di fare i saputelli di turno su questioni inutili, totalmente di forma e assolutamente non di contenuto. Non me ne frega un cazzo di dover stare a rispondere per le politiche aziendali del signor jobs ( ma compratevi il cazzo di computer che vi pare, madonna puttana!), di gruppi che non sono nazional-socialisti anche se i componenti del gruppo hanno tutti gruppi paralleli che nei testi s'ispirano al nazional-socialismo ( ma chi se ne frega?) o perchè ho sbagliato a scrivere il nome di Garfunkel (ma voi ce l'avete una vita? Ma ci tenete così tanto a quel rossaccio hippy balordo? Vi chiavava le madri?). Internet è un luogo di democrazia diretta? sono d'accordo, ma democrazia non vuol dire che il primo imbecille che passa debba per forza prender la parola e sparare la prima stronzata che gli passa per la testa ( e poi, chi ha detto che io sia un fan della democrazia? ME NE FREGO della democrazia). E' da questa logica che è nato il berlusconismo, il concetto di libertà senza gusto, sostanza o freno inibitore: la volontà di esserci a tutti i costi, la volontà di comparire, di far sentire il proprio peso anche se totalmente nullo e poi l'insana passione di sminuire il prossimo su questioni irrilevanti nel tentativo, pietoso, di risultare i più forti e i più giusti. Internet non vi darà la chance di risollevarvi  dalle vostre miserabili vite ma vi ci farà affogare sempre di più, cari i miei stronzi. Per il momento qui non potete più esercitare questa libertà da minchioni, spiacente
con stima
sempre vostro
Herr von GarfAnkel

Samantha, la madre

Sto seduto sul pietrone che sorregge un aggeggio che una mente disabile potrebbe chiamare lampione ma, siccome è esteticamente inguardabile, io lo chiamo aggeggio perché detengo sempre il predominio sulla questione sempiterna del buon gusto. Son qui che aspetto ed è ormai un bel po' che aspetto ma è talmente tanto che aspetto che alla fine mi son scordato anche cosa stavo aspettando ( mi sembra giusto informarvi sin dall'inizio che non sto aspettando Godot, visto che vi so arguti secchioni in ogni campo da quando il dio dell'informatica vi ha permesso di accedere a wikipedia al fine di scriverci sopra le vostre cazzate ed aggiornarvi su un monte di stronzate). Fatto sta che son qui che aspetto davanti ad un ristorante cinese, dove tre cinesi (appunto), due bambini più una teenager, giocano felici a giochi stupidi ed inutili (poiché sono cinesi).
Insomma, sono qui che mi deprimo in un'attesa che non è più neanche un'attesa ma solo stasi per favorire il fiorire delle piaghe da decubito sul mio deretano e nell'assoluta contemplazione di tre cinesi scemi per favorire il fiorire delle piaghe da decubito nel mio cervello. Ad un tratto sento delle rotelle muoversi alle mie spalle e, come per incanto, spunta alla mia destra una madre con carrozzina, una madre molto giovane:
"ciao"fa lei sorridendomi
e chi cazzo è questa adesso? una ragazza madre in cerca di polli da adescare? Un'arguta ladra che dentro al passeggino in realtà nasconde un nano malefico armato fino al collo? Una che cerca di assoldare gente a caso per la strada al fine di girare un film sheisse con un cast composto da milfs e uomini senza alcuna dignità come me?

Ed invece no
ella risponde al nome di Samantha
ed io, per inciso, la conosco da un po'

Quanti ricordi si accavalcano nella mia memoria:
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno dell'oratorio
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno della scuola superiore "A. Comacchio"
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno della discoteca "il Catamarano"
Samantha la ragazza che, in ultima analisi, faceva i pompini e che mai una volta si fosse offerta di farne uno a me (guarda caso succedono sempre agli altri queste cose)
Leggenda? Verità? Poco importa, Samantha ora sta passando davanti a me, scorrazzando libera e sicura di sé conducendo un bimbo dentro ad un passeggino verso un futuro fatto di disoccupazione, depressione, mancanza di autostima, droghe ed alcol ( e magari anche di pompini, chi può mai saperlo?)
Un nodo mi prende la gola, facendomi quasi piangere al pensiero del tempo che passa, delle occasioni perse, delle fellatio negate.
"ciao! noto che qualcosa è cambiato!" faccio io con tono da paraculo
"eh beh, si!" fa lei sorridendomi
Si ferma, continua a sorridermi, curandosi di mettere il passeggino in posizione davanti a me per la solita sequela di complimenti al pupo "oh ma come è bello! e puci puci puci puci e pici pici pici pici, ma che bel vestitino. Tutto sua madre!"
ed invece:
"No guarda, non sperare che io mi metta a fargli i complimenti, a me i bambini fanno un pò schifo ed in più mi mettono anche tristezza se penso al futuro di merda che si ritrovano"
Samantha fa due passi indietro tirando con sé il passeggino. La sua espressione è indignata e profondamente offesa.
Non pago rincaro:
"comunque lasciami esprimere tutta la mia stima nei tuoi confronti Samy, ci vuole una gran faccia come il culo per mettere al mondo un bambino in questi tempi di crisi e di profonda sfiducia nel futuro. Lo sai no che finirà per farsi d'eroina come tutti i disgraziati che abiteranno la terra fra vent'anni?"
con un gesto di stizza Samantha si rimette in marcia ed appena mi da le spalle esclama: "cafone!"
Non capisco, alla fine ho dato solo un'opinione. E' dunque un reato fare dell'attivismo pro-aborto?
"Non te la prendere Samy!!! Alla fine la natalità-zero non è un caso, è semplicemente una matura presa di coscienza sullo stato dell'economia globale!!!"
Ma ormai Samantha è sorda ai miei moniti e alle mie profezie e continua a procedere imperterrita e certa, di una certezza fatta di dogmi e di stupide convinzioni, su una strada che presto sarà lastricata di sconfitte, divorzi, pianti isterici, una vita da ricominciare con un bambino da vestire, mandare a scuola, nutrire, e poi straordinari al lavoro, tante, tantissime droghe e fiumi d'alcol per tamponare lo stress ed il pensiero degli anni che passano ed infine guardarsi sempre indietro e chiedersi "ma ne sarà valsa la pena?" con un NO! secco come unica e continua risposta.
Una macchina fa una manovra di parcheggio, ne escono fuori dei miei conoscenti.
"Scusa il ritardo ma si sono verificati degli imprevisti imprevedibili, è tanto che aspetti?"
Ecco chi aspetto, devo andare a cena fuori!
Mi sembrava infatti di avvertire un certo vuoto nello stomaco!

venerdì 2 dicembre 2011

UNA SERA AL CINEMATOGRAFO: La prima cosa bella, 2010

In una Livorno fintamente anni '60 fotografata da un pessimo, poco ispirato e sottopagato Nicola Pecorini (ma stiamo scherzando?) si muove una famiglia di buzzurri ed ignoranti. La madre è una tamarra fisicatissima di periferia che mangia cingomme e fuma sigarette a iosa, il padre un omininide secco ma tirato provvisto di baffi e vestiario da puttaniere, un figlio piccolo ma pur sempre maggiore e cacacazzi ed una figlia minore nonché minorata. La madre vince un concorso per "madri che si vestono come trans" durante una spiaggiata di merda ed il padre, incomprensibilmente adirato, la picchia come la cagna ignobile che è.
Uno sbotto d'anni dopo: il figlio piccolo ma maggiore e cacazzo si è ormai tramutato in un professore stolto ed incompetente, attaccato al suo posto e alle sue certezze da statalaccio di merda in una scuola superiore di Milano,  la figlia minore e minorata è rimasta minorata ma con la fortuna di aver trovato il classico fesso pieno di soldi disposto a mantenerla per un paio di chiavate la settimana, il padre puttaniere e picchiatore è morto ormai da lustri nell'incuranza generale e la madre sta per morire per un tumore che ormai la corrode senza lasciarle speranza ma lei, essendo storicamente un'idiota, continua imperterrita a credere nella vita, nell'amore e nelle stronzate che fanno la gioia di una qualsiasi persona ignorante quale lei è. In virtù della malattia della genitrice comune ( forse...) la figlia minore e minorata va a prendere il fratello maggiore e cacacazzo per obbligarlo a tornare a Livorno a trovare la madre morente. Durante il viaggio e tutta la permanenza a Livorno il figlio ripercorre il periodo vissuto a fianco della madre e della sorella durante il quale si era autoconvinto che la povera mammina fosse in realtà un gran troione da asporto per poi scoprire, durante le ultime scene, come la povera e agonizzante genitrice non fosse mai stata assolutamente in grado di distinguere tra un cazzo ed un sottaceto. Questa scoperta mette il figlio di fronte all'amara costatazione di non aver mai capito una minchia, non solo in questo caso specifico ma anche per tutto l'arco della sua esistenza.
Virzì ci regala per l'ennesima volta un film basato sulla riscoperta delle pasoliniane "realtà particolari" che, in questo caso, altro non sono se non quelle di quegli esseri identificabili come gli anelli mancanti tra l'uomo e la scimmia, facendoci sorridere con le sue solite trovate comiche ( Pisa merda, ir budello di tu mà, avetti 'n culo ti caeri alla meloria..) e facendoci piangere a dirotto con le stesse poiché, come avrete intuito, non fanno assolutamente ridere nessuno a parte gli ultras del Livorno e Bobo Rondelli. La perplessità che poi ci rimane irrisolta è come mai Valerio Mastrandrea riesca solo a recitare il personaggio di "tutti giù per terra" in qualsiasi film faccia, cercando di riadattarlo alla sua età nel momento in cui viene girata la pellicola. Cha cagata di film!

giovedì 1 dicembre 2011

Lettera aperta a Babbo Natalo

Caro Babbo Natalo, contrariamente a come faccio di solito nelle lettere aperte, non tenderò verso di te il mio dito indice a mò di accusa poichè fondamentalmente non esisti e quindi non ti tedierò coi soliti discorsi sul fatto che sei solo un simbolo capitalista e che il tuo vestito da verde è diventato rosso per volere della coca cola. Mi riferisco a te in guisa di colui il quale realizza i desideri dei più piccini e, anche se pargolo non son più da un bel pò, spero tu possa ascoltarmi ed esaudire le mie richieste al fine di farmi sopravvivere a questo mese di merda che è Dicembre del quale tu, vecchio barbone balordo, sei il simbolo inquietante.
Caro Babbo Natalo risparmiami quest'anno dal dover fingere simpatia e cordialità di fronte a persone che vedo una volta l'anno durante la tua ricorrenza e delle quali, in verità, non me ne frega un cazzo. Durante questo periodo dell'anno risbucano fuori da ogni luogo (dalle tombe della memoria, dalle fogne del disprezzo, dalle grotte del rancore) personaggi ai quali normalmente sputerei in faccia ma che per amore di socialità in situazioni mondane devo sempre accogliere con un sorriso di sufficienza ed ostentare un grande (e falso) interesse per tutte le minchiate che hanno da raccontarmi. Risparmiami quindi uscite di gruppo, cene tra amici pre cenone, serate in locali ove la musica è pessima e tristi ed inutili incontri casuali per la strada.
Evita per cortesia che mi vengano fatti regali e fai capire alla gente che è tutto inutile che mi regalino stronzate su stronzate poichè:
A I regali che mi vengono fatti corrispondono perfettamente alle cose che non gradisco ( cosa credete ceffi di merda? lo so che è tutta merda riciclata)
B Non ho intenzione di ricambiare i regali poichè, parliamoci chiaro, non ho tempo e ne soldi da buttar via per entrare nei negozi  e scegliere il regalino per questo e quell'altro pezzo di merda ( i soldi che mi guadagno mi piace spenderli per i cazzi miei).
C Ho un lavoro ed uno stipendio, se mi piace qualcosa me lo compro da solo e a gusto mio

Cerca, sul posto di lavoro, di farmi evitare le smanie e la follia da acquisto della gente, che la loro frenesia venga bloccata da una prognosi di malattia mentale e che, anziché a rompere il cazzo nelle ditta dove lavoro, vengano dirottati verso una casa di cura per malati di consumismo e che tramite l'utilizzo di potenti psicofarmaci non possano più nuocere per anni.
Non far trasmettere le ennesime repliche su repliche di film del cazzo tutti impostati su bambini eroici che sconfiggono i malvagi ( si, anche i goonies cari i miei fresconi di merda) oppure quelli pieni di bambini poveri e malati che trovano la salvezza grazie al solito miracolo natalizio del cazzo (che secondo me sono diseducativi come i programmi con Simona Ventura). Fa si che, in un tragico errore, tutti i canali televisivi ( che si son moltiplicati con questo cazzo di digitale terrestre) trasmettano contemporaneamente e 24 ore su 24 Begotten di E. Elias Mehrige
Fa in modo ed in maniera che la gente quando m'incontra per la strada non mi faccia gli auguri per un buon natale ed un felice anno nuovo perchè prima o poi salto alla carotide di qualcuno e gliela strappo a morsi. Non vorrei iniziare l'anno con problemi giudiziari se possibile.
Aiutami Babbo Natalo poichè il natale, per quanto a parole sia la festa dove tutti son più buoni, quando passa mi lascia sempre più cattivo, pessimo, rancoroso e avvelenato.
Ma tu, Babbo Natalo, non esisti e quindi, va da sé, che questa raffica di sputi al cianuro che ho spiaccicato su questa pagina web rimarranno inascoltati e tutto procederà come da copione: tornerò a casa col mal di testa ed il cervello fuori servizio, la gente mi farà incazzare oltremisura e dovrò far finta di essere cordiale per amor di socialità al cospetto di emerite teste di minchia. Speriamo che mi rivenga una sonora tracheobronchite da due mesi e mezzo come mi accadde nel dicembre del 1999 così almeno sto a letto e vado nel culo al globo terracqueo.
W Satana