Il dramma incommensurabile che si cela, birichino, dietro all'enorme tragedia del naufragio del concordia non è quello dell'uomo Francesco Schettino, che in realtà sta andando incontro alla fine non della sua carriera ma della sua vita (in qualsiasi senso si voglia intendere il termine), ma di un sistema di gestire le cose tipico delle aziende di questo paese, e cioè a cazzo di cane. Il fatto di aver assunto in qualità di manovalanza a basso costo un esercito di filippini totalmente incapaci di parlare in italiano ma solo in un inglese base (immaginatevi voi come si possa spiegare bene un piano di emergenza mentre si verifica una catastrofe del genere esprimendosi in un inglese di base) e l'aver mantenuto Schettino alla guida di una nave nonostante fosse noto che fosse un totale demente, sono già due argomenti che non possono non farci pensare al fatto che la colpa non sia di Schettino, che alla fine può rispondere solo della colpa di essere un beota, bensì di chi l'ha piazzato lì a fare il gagarone col timone. La costa crociere risponde alla crisi assumendo personale a basso costo e diminuendo la qualità del prodotto, cosa piuttosto comune qua in Italia tra i liberi imprenditori. Anziché reagire all'attacco cinese con la qualità, ci si abbassa al punto di considerare il loro modello economico come vincente e a copiarlo a piè pari cercando così di mantenere lo stile di vita dei quadri dirigenti elevato (se il lavoro diminuisce si licenzia i lavoratori qualificati con contratto regolare e si assume una manica di raccattati al nero per far rimanere l'utile su somme elevate). D'altronde che la classe dirigente qua in Itaglia faccia pena non è una storia nuova: incapace di portare innovazione e prodotti vendibili ma solo di elemosinare i soldi allo stato, come insegna il modello FIAT da una vita, la nostra classe dirigente si avvia verso la reception per pagare un conto che speriamo essere salatissimo. Tuttavia ci dobbiamo rassegnare ai fatti che vedono ormai Schettino additato come principale, se non quando unico, responsabile del disastro e costretto quindi a pagare per tutti una cosa che non sarebbe mai successa se, dopo le sue sbruffonate di Barcellona, lo avessero preso a calci nel culo come opportuno. Purtroppo viviamo in un paese fondato sugli agnelli sacrificali che tolgono i peccati dal mondo, dove viene colpita una sola persona per salvarne cento e quindi dobbiamo già abituarci all'idea che la costa crociere continuerà a solcare i mari, ogni volta incrociando le dita e sperando che non si verifichi un'altra tragedia perché questo è anche il paese dove la prevenzione corrisponde all'uso degli scongiuri e delle preghiere, piuttosto che alla scienza e al buon senso. Proporrei quindi, se mi è concesso, di non schiaffare Schettino in galera ma di fargli seguire obbligatoriamente e a sue spese un corso degli alcolisti anonimi per smettere di bere ( l'avete sentita la sua conversazione con DeFalco? UN DELIRIO!!!!) ed invece spingerci a calci nel culo i dirigenti della costa crociere senza se e senza ma (io non gli farei nemmeno il processo, pensa te!).
un uomo che già dallo sguardo si rivela brillante...
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.