mercoledì 25 aprile 2012

Mi svegliai pazzo

Quella mattina aprii gli occhi e mi svegliai pazzo. Mi vestii di corsa e, sempre di corsa, corsi all'anagrafe ove comunicai il cambio di residenza ma dando l'indirizzo sbagliato; riconosco ancora oggi l'errore ma non intendo risponderne legalmente poiché non riconosco al mio comune di residenza, dati gli spuorchi giuochi di potere da esso orditi per la costruzione di un orribile termo-idro-rigassificatore, il diritto di giudicarmi, condannarmi e quindi multarmi.

Mi svegliai pazzo quel giorno ma sicuramente non stronzo.

Il vigile, quindi,  andò all'indirizzo sbagliato per verificare se il cambio di residenza era avvenuto o meno e al mio posto trovò un negro frocio con la R moscia. Il vigile, che era una persona seria ed irreprensibile, diede la residenza al negro frocio con la R moscia e, già che c'era, anche la mia identità così che,il negro, trascorse, al fine di festeggiare il lieto evento, tutta la serata per locali ambigui ove gli uomini si vestono da donna e viceversa, infangando il mio nome e la mia fama di playboy di donne immaginarie recandosi, ogni piè sospinto, in pinete poco illuminate, camere oscure e senza poesia, bagni pubblici con numeri di telefono di camionisti vogliosi scritti sui muri.
Avendo quindi assunto l'identità e la mancanza di permesso di soggiorno di un negro frocio con la R moscia la mia vita conobbe, com'è ovvio, uno sconvolgimento: entro pochi giorni, dal tragico errore, mi arrivò a casa niente popo' di meno che il foglio d'estradizione con la richiesta di abbandonare il paese Itaglia e di tornare nel mio d'origine entro due settimane, dato che il negro frocio con la R moscia oltre che negro, frocio e con la R moscia era anche uno scavezzacollo di professione ed aveva miriadi di denunce a suo carico per furto, rapina e atti osceni in luogo pubblico (son convinto che mi sarebbe stato simpatico se lo avessi conosciuto in un'altra occasione). Il problema era che, al momento attuale, ero un negro frocio con la R moscia  e nel mio paese d'origine (che non era quello vero d'origine ma vabbé),ove vigeva la Shari'a, sarei stato sicuramente lapidato dalle persone imbacuccate e salmodianti e ciò, sia ben chiaro, non mi faceva piacere. Ero sempre comunque troppo giovane per morire, prima di morire volevo togliermi la soddisfazione di entrare in chiesa durante la funzione domenicale e pisciare nell'acquasantiera...
Mi consigliai con un mio amico che aveva studiato e che era simultaneamente disoccupato proprio perché aveva studiato (quindi aveva anche parecchio tempo da impiegare per dispensar consigli) e capii dalla nostra conversazione che avrei dovuto sposarmi con una donna italica e, di rimando, acquisire di nuovo la cittadinanza sebbene negro, frocio e con la R moscia. Ero sempre stato contrario al matrimonio ma, in certe condizioni, non potevo certo mettermi a fare l'idealista.
Furono giorni indimenticabili quelli che seguirono, giorni in cui mi producevo in sguardi languidi, pose plastiche, mosse pelviche, aperitivi infiniti, serate in discoteche poco illuminate. Per non parlare dei pomeriggi trascorsi sulle chat per persone solitarie: ore ed ore a parlare delle mie misure o della lei occasionale, delle pratiche erotiche  preferite, degli strumenti utilizzati per praticare l'atto erotico di coppia, di gruppo o solitario.
Purtroppo, però, non trovai alcuna donna disposta a convogliare a giuste nozze poiché dati i canoni estetici presenti nel cerebro dell'italica femmina generica sarebbe stato meglio se fossi stato davvero un negro frocio con la R moscia...
Consigliarmi con il mio amico fu quindi un errore che mi fece perdere tempo ed autostima per quel che riguarda le mie capacità da playboy, ma una cosa non mi aveva fatto perdere: la follia! Quella follia che mi era stata in dono una mattina di due settimane prima.
Allora mi decisi e compii l'estremo gesto
e mi uccisi
ma non nel senso che presi il mio corpo con l'intento di soffocarlo in una nube tossica fatta di cappi, veleni, lame da rasoio, tubi del gas ed una fossa di rimpianti e di rancori
no
niente di tutto questo
andai dal mio io, quello istituzionale e lo soffocai in una nube tossica fatta di cappi, veleni, lame di rasoio, tubi del gas ed una fossa di rimpianti e di rancori
in parole povere aspettai il negro frocio con la R moscia sotto casa
lo aspettai per circa due ore
poi, alle 5 di mattina, arrivò che era sempre vestito da drag queen
gli piantai 36 coltellate nell'addome e nella gola per riavere me stesso, per poter tornare a guardarmi allo specchio e rivedermi bianco, italico e fiero
In seguito le autorità si scusarono con me per l'increscioso incidente burocratico risarcendomi tramite busta paga e assumendomi in qualità di usciere comunale
Il corpo del negro frocio con la R moscia non venne più ritrovato ma secondo l'opinione pubblica era piuttosto chiaro che le cose andassero a finire così e che il negro se l'era andata a cercare facendo finta di nulla quando il vigile l'aveva scambiato per un bianco basso etero senza particolari difetti di pronuncia.
L'Itaglia può essere un paese meraviglioso alle volte...




venerdì 20 aprile 2012

Spero venga la guerra

Vi era dell'astio quel dì a far da filtro per l'etere. Facce di merda per la strada, facce di merda nella sala d'attesa della stazione, facce di merda alla biglietteria della stazione, facce di merda in attesa sul binario e, infine, facce di merda sul treno. Scelsi la prima carrozza un po' più sgombra che mi si presentò, sperando che nessuno si sistemasse nelle mie vicinanze: di recente non odiavo la sola presenza ma anche il suono delle voci dei miei simili. Così fu fino alla prima fermata ove, ovviamente, una coppietta di stolti adolescenti decise di appostarsi sulle poltroncine accanto a quelle dove mi era sistemato.
"Bene o male sopporterò, ce la posso fare..."
Alle volte mi sorprendo di come a volte, nonostante il mio carattere di merda, riesca ad essere ottimista
Lei, donnina in costruzione, bionda platino e vestita da mignotta, lui, memmerone brufoloso a cui la natura non aveva fatto dono di scaltrezza, buon senso e almeno di una motivazione valida per esistere, vestito da stronzo e continuamente con un dito a massaggiarsi le narici.
lei ovviamente non poteva fare a meno di stare zitta e, come tutte le persone che non riescono a stare zitte, non poteva far altro che sparare un monte di minchiate che, oltre che infastidire il sottoscritto, non facevano altro che descrivere la tragedia umana della tapina, evidenziandone la stolidità e l'accanimento per questioni interessanti quanto le cagate di capra lungo i sentieri di montagna.
"Oh dio, giuro che tolgo internet dal telefono...guarda! Giusy sfotte Mirko perché ha commentato la foto di Sabrina ed ora lo sfotte perché due mesi prima aveva detto che Sabrina non sapeva fotografare ed invece lui si."
ed io inizio a sbuffare
" Certo, come si fa a criticare? lui negli ultimi due mesi avrà preso un paio di like per le sue di foto... mah! Ma lo sapevi che al concerto di Vasco a Bologna è venuto fuori che a Viola piace Alessandro? Cioè, io sono andata subito a sentire Viola e lei mi ha subito detto di no, figurati che lei dopo Fede non vuole più saperne di storie."
ed inizio a muovere le mie mani in modo nervoso
"Oh! guarda! Michele ha scritto che ha passato l'esame di guida, wow! Dice che sabato si va tutti al Drago Maltea a fare una bevuta! Mamma mia l'ultima volta che son stata al Drago Maltea che serata!"
ed iniziai a sentire che dentro di me qualcosa si contorceva
si dibatteva
voleva uscire
e non era lo stimolo che spinge verso il bagno
era lo stimolo che spinge verso la strage
 "C'era anche quel tipo che mette i dischi al Carmomillo, ad un certo punto io e la Viola siamo salite su un tavolo ed abbiamo iniziato a baciarci con lingua peso! Tutto il locale a guardarci! Speriamo di divertirci come l'altra volta!..."
La mia sopportazione conobbe a quel punto il limite e se dico "limite" voleva dire che oltre non si poteva andare poiché oltre c'era solo il sangue.
Mi alzai di scatto
mi avvicinai alla coppia di stronzi
guardai la ragazza dicendole
"Non te la prendere eh, ma spero tanto che venga la guerra" e mi allontanai
nel mentre sentii lei che faceva "certo che i treni son pieni di matti...
mi girai
tornai di fronte a loro
e intonai
" spero che cadan le bombe
spero che venga la guerra
che porti disgrazia
e di sangue irrori la terra
che generi il massacro
uccida civili inermi
che le fosse comuni
faccian la gioia dei vermi
sian benedette la strage
il lutto e la razzia
che l'orrore di ogni morte violenta
vi sfiguri il volto nella pazzia
poiché niente mi da più gioia
e niente mi da più sollievo
se non veder questa mesta umanità
scivolare in un nuovo medio evo
che tecnologia torni a esser
sinonimo di guerra e di tortura
e che le umane genti vivano oppresse
dalla superstizione e dalla paura"
La mia fermata era arrivata
scesi dal treno
I due continuavano a ripetere isterici
"è pazzo! è pazzo!"
Vi era dell'astio quel dì a far da filtro per l'etere




lunedì 16 aprile 2012

Lettera aperta ad un prete a caso

Caro prete a caso
per me non sei assolutamente da annoverare nella lista dei cari ma semplicemente in quella dei più acerrimi nemici che la vita, il caso e la sciagura mi abbiano mai assegnato.
Sei un ipocrita che veste in nero poiché il nero snellisce la silhouette e, come tu sai benissimo, la tua figura ha costante bisogno di apparire più smilza di quanto in realtà sia: tra esenzioni alle tasse, creste sulle questue, aiuti dai privati per gestire le tue associazioni fasulle, inviti a pranzo e a cena da parte degli stolti fedeli, la tua forma appare sempre più simile a quella di un maiale piuttosto che a quella di un essere umano. Cosa penserebbe poi la gente di uno che predica di non cedere alla gola ed all'avidità e che, agli effetti, è un ippopotamo composto dagli istinti più bassi e degradanti comuni a tutti gli esseri umani? Ma soprattutto, come potresti mai essere credibile quando, non pago dell'otto per mille e degli aiuti statali, con la faccia come il culo ti metti a frignare e a dire che le tue associazioni hanno bisogno di soldi e che la gente si è scordata il concetto di carità? Ma poi le tue associazioni! i tuoi centri d'aiuto e di ascolto alle persone in difficoltà! Ne vogliamo parlare? Posti dove in cambio di un medicinale, di un pasto caldo o di un vestito ti chiedono la coscienza, l'abnegazione e, come succede in Africa, l'astensione dall'utilizzo del preservativo (W l'AIDS!). Si fa molto presto a dire che questa società consumistica manca di valori, che l'individualismo la fa da padrone e che i valori cattolici quali la povertà e l'umiltà son stati uccisi dal consumismo e dal capitalismo! Anche tu, come l'associazione a delinquere che rappresenti, sei un capitalista che, anziché su titoli ed azioni, lucra sul concetto di carità e ciò ti rende più pericoloso di un qualsiasi manager di wall street poiché i tuoi interessi son nascosti sotto la maschera del buon samaritano

Ma cosa c'è del buon samaritano in te? Un aggeggio senza scopo ne funzione, addestrato a elargire prediche e a dispensare assoluzioni: nel regno di cristo il perdono è garantito basta solo vincere le proprie ritrosie e raccontare i cazzi propri ad un cagone come te. COL CAZZO!
E poi, per chiudere, perché vuoi darci ancora a bere che non fai sesso e che non disperdi il seme? Mi credi davvero così coglione da credere ad una baggianata del genere? Se è vero che voi, da quando ricevete la vocazione dal cristo o chi per esso, non eiaculate più allora è anche vero che avete tutti problemi alla prostata press'a poco irreparabili. Mi spiace ma non mi risulta che un'alta percentuale di prelati muoia per tumori alla prostata ma, anzi, mi sembra di vedervi tutti in ottime condizioni fisiche, belli pasciuti e con le guance rossastre e gonfie di quella sciagura chiamata vita, parola che di per sé significa poco o niente ma che, quando viene associata a voi, diviene il peggiore degli spregi e degli scherzi di natura: "accoppiarsi solo per creare la vita" "l'aborto è un crimine nei confronti della vita"  "il dono della vita", ma cosa ne sapete voi di vita? Continuamente segregati nelle vostre sagrestie dove vi immagino tutti indaffarati a pestarvelo nel culo l'un con l'altro senza tatto né ritegno e poi, per non disperdere il seme, versate il frutto delle vostre fatiche dentro a delle vaschette che, una volta raggiunta la giusta quantità, riversate in una teglia che, poi, lasciate riposare in forno alla temperatura di 60°. Aspettare circa 20 minuti ed estraete dal forno, utilizzate una formina tonda ed ecco a voi l'ostia, pronta per essere servita ai fedeli! Servire fredda come antipasto al pranzo domenicale!

P.s. questa mi è proprio venuta bene, l'ostia rappresentata in guisa di facial cum-shot fatto al forno. Sono un drago!  

giovedì 12 aprile 2012

Perversion is spreading: le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde pt2


La miseria dilagò non solo nel mio portafoglio ma anche nella mia vita ed iniziai, come per incanto, a riattaccarmi alla bottiglia e a trascurare l'igiene personale, anche il mio make up, pratica in cui ero diventato/a completamente indipendente, da delicato ed esperto ora appariva molto più simile a quello di una battona sui 60 anni, ormai sconvolta dai troppi peneri acciuffati con ogni pertugio disponibile e dalle dipendenze di ogni sorta. 
Quella mattina ero riuscito, a malapena, a farmi la barba, mi ero vestito di gran fretta (dato che oltretutto mi ero svegliato tardi) e mi ero presentato/a in negozio bello carico/a di umori notturni tra cui un'aroma di ascella cipollosa, un fiato da cirrotico ed una fragranza di sottopalla ben stagionata. La sera prima mi ero sbronzato/a fortissimo a suon di cartoni di tavernello e birre del discount, inutile quindi dire che la mia testa stava letteralmente esplodendo. Appena la saracinesca venne innalzata un manipolo di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" penetrò in negozio iniziando il solito rituale di sfasciamento-coglioni a loro comune. Due di loro mi si auto-affibbiarono ma io non ero assolutamente in grado di sostenerle 
"quanto costa questo?"
"quanto costa quest'altro?"
"eh ma come siete cari! Ma un po' di sconto non me lo fate? Vengo sempre qui!"
"Siete troppo cari, mi sa che è meglio cambiare profumeria a questo punto!"
Le guardai
feci loro un sorriso
trattenni il fiato
e poi risposi:
"Le signore, se lo desiderano, possono pure accomodarsi fuori in strada ove, sicuramente, le persone come loro son più abituate a stare, magari con degli abiti un po' più osè ed un fuocherello accanto..."
"dove vuole arrivare commessa?"
"volevo dire che secondo me voi due luride puttane potreste andare fuori in strada a battere per dei vecchi pensionati di merda anziché venire qua a fracassare il cazzo ai poveri disgraziati come me!"
Le due donne fecero un'espressione come allarmata 
si guardarono un attimo, 
poi urlarono a più non posso con quelle voci stridule ed insopportabili:
"UN TITOLARE!!!! UN RESPONSABILE!!!!!! UN ADDETTO ALLA SECURITY!!!!! UN GENDARME!!!!! UN QUALSIASI CANE DA GUARDIA!!!!!!! UN NAZISKIN!!!!! SIAMO STATE ATTACCATE DA UNA COMMESSA!!!!!!!!!"
e accorsero
prima il titolare
poi la responsabile alle vendite
poi la guardia giurata
e, attirate dal richiamo delle loro simili, una moltitudine di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" irruppe dall'ingresso principale, giunte tutte a sostegno delle loro commilitone 
ed il delirio esplose
"licenzi questa poco di buono, ci ha dato delle meretrici"
"Non capisco come possa essere successo, la signorina è una delle nostre migliori commesse" disse loro la titolare
"NO! NO! è un'incompetente e ci ha anche offese!"
"Ummmm comprendo, se volete seguirmi possiamo andare a discuterne insieme alla signorina nel mio ufficio, magari evitiamo di far confusione qua in negozio e permettiamo alle altre clienti di potersi servire in libertà"
"NO! NO! Voi ci volete fregare, noi non ci veniamo nel suo ufficio! La licenzi la licenzi!!!!"
intanto tutta la truppa delle "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" si era riunita intorno alle due, iniziando a ripetere la stessa frase tutte in coro
"LICENZIATELA! LICENZIATELA! LICENZIATELA! LICENZIATELA!"
La titolare era visibilmente in difficoltà mentre cercava di far ragionare l'esercito di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde", ma ormai le sue parole erano soffocate dall'assordante coro dell'esercito di impiastri biondi.
Poi, ad un certo punto, una delle "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde", una particolarmente bassa, mi si avvicinò un po' incuriosita
avvicinò la sua faccia al mio bacino
ed iniziò urlare:
"Oddio!Oddio!! Riconosco quest'odore! Tu non sei come noi! E' lo stesso odore che emanava dalla patta delle brache il mio defunto marito! Il mio povero Ardebrando!"
"ARDEBRANDO! ARDEBRANDO! ARDEBRANDO! ARDEBRANDO!"
iniziarono a ripetere ossessivamante le baldracche mentre la povera vedova piangeva ed urlava
"Il mio povero Ardebrando! me l'hanno portato via nel sonno! Mi hanno lasciata sola e sconsolata! Mai una gioia! Mai una delizia! Solo una cupa realtà a sconvolgere i miei pensieri, ad inquinare il mio sonno! Mai privazione fu più sofferta, mai mancanza fu così incolmabile! Ardebrando, ove sei? Torna a me!" e la signora si avventò sotto la mia gonna tirandomi fuori il membro flaccido
tutte poi si avventarono
me lo baciarono
me lo morsero
me lo scossero
me lo strapparono
mentre morivo dissanguato, assaporando gli unici attimi che mi vedevano veramente donna, girai lo sguardo in direzione degli strani cori salmodianti che provenivano dal fondo della profumeria. Notai che le teste delle mie colleghe, della titolare, della responsabile alle vendite, della guardia giurata, della altre avventrici ora penzolavano dal soffitto, tenute sospese da dei cavi elettrici strappati.
"Le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" avevano ammassato dei pezzi di scaffale creando così una sorta di altare ove, in cima, era stato posto il mio pene sanguinante. "Le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" stavano inginocchiate alla base dell'altare improvvisato, genuflettendosi e proferendo oscure preghiere....
Tra tutti i mostri, l'astinenza è il peggiore 
                                      FINE




mercoledì 11 aprile 2012

Perversion is spreading: le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde pt1

Durante i tempi della crisi trovare lavoro non è impresa facile e nonostante avessi presentato a plurime aziende il mio curriculum vitae non riuscii a trovare il mestiere che mi potesse garantire il tozzo di pane ,più contributi, che riesce a fare di ogni uomo, da un patetico e parodico scarabocchio di natura, un  soddisfatto ed appagato pezzo di merda.
 Vagavo triste per le strade di questa valle colorata ove in ogni manifesto l'umana gente ride e scoppia di salute mentre quella che si riversa per le strade è depressa e afflitta da problemi esistenziali, quando ad un tratto, sull'ingresso di una profumeria, lessi l'annuncio: "Cercasi commessa anche senza esperienza".
Il sorriso tornò sulle mie labbra ormai use all'istinto di autocommiserazione e presi la palla al balzo. Corsi a casa e mi feci prestare i vestiti da mia sorella e da Gepo Bargecchia, quale ero all'anagrafe, divenni la truccatissima, biondissima (la parrucca me la feci prestare da mia madre, testimonianza del suo passato nelle corsie d'oncologia) e "vagamente" androgina Gwendalyn Bargecchia.
I primi tempi nella profumeria non furono facili poiché, obiettivamente, di profumi, trucchi e cazzate annesse non capivo una benemerita minchia, col tempo però appresi dalle mie colleghe che nel mondo del commercio non importa avere delle competenze ma solo un'espressione rassicurante, dei modi garbati, una conoscenza medio/bassa dell'italiano e saper argomentare bene le enormi balle che si proferiscono alle clienti...
Iniziarono tempi di prosperità per il/la sottoscritto/a, venivo ricercato/a da tutte le clienti e venni insignito/a per ben 5 volte con un premio di produzione in busta paga.
Poi tutto, come sempre ha da succedere, cessò di essere perfetto e remunerativo poiché, un grigio mattino di Aprile, si palesarono all'interno della profumeria una dozzina di quelle che per comodità chiamerò "le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde". Entrarono frettolosamente, spintonando le altre clienti che si trovavano sulla loro traiettoria
"siamo in ritardo"
"abbiamo lasciato la macchina in doppia fila"
"avanti che ci fanno la multa"
Mi stressavano con mille domande inutili, con incessanti richieste di sconto e, se provavi ad imboscarti cercando di servire qualche altra avventrice, ti afferravano per un braccio e ti ordinavano sgarbatamente le loro cose; avevano voci stridule e fastidiose, emanavano un odore tipo la fragranza di sottopalla dopo 4 giorni che non ti lavi e, in più, emanavano flatulenze silenziose ma odorosissime che riuscivano, tanto era forte il loro olezzo, a donarti uno stato di stordimento...
Riuscimmo a farle uscire dal negozio in un'ora circa
Tirammo un sospiro di sollievo ma, dopo soli 5 minuti, un'altra dozzina di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" entrò dall'ingresso con gli stessi modi della sporca dozzina che le aveva precedute e tutto riniziò da capo... Da lì in poi la vita cessò di essere bella per me e per le mie colleghe e le "le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" presero il sopravvento sulla profumeria, entrando a gruppi di 12/15 unità alla volta, mettendo a soqquadro il negozio e la nostra stabilità mentale per un'ora circa e dandosi il cambio con un altro gruppo di loro simili appena l'ora era trascorsa. Frasi del tipo
"mi può dare una mano? In questo negozio c'è una tale confusione, ma voi non le fate le pulizie?"
"Ma lei è stata assunta da poco? No, perché vedo che non sa niente" risuonavano ormai nella mia testa anche di notte,
mi svegliavo tutto/a sudato/a
le "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" erano entrate ormai anche negli angoli più remoti del mio cervello, facendomi scivolare, ogni giorno di più, nei meandri più sconfinati e desolanti della follia.
Ma cos'è la follia, se non una parentesi rosa tra le parole "vita" e "dimmerda"? Ed all'improvviso, anche se in forma diversa, la mia vita era scivolata un'altra volta ancora in un lago d'escrementi, escrementi composti da orari, stress, e dalla totale mancanza dei cari vecchi premi di produzione nella busta paga: con delle clienti del genere, continuamente insoddisfatte, lamentose ad anche poco propense allo spendere, era impossibile che i titolari notassero un miglioramento negli incassi e nella soddisfazione della clientela...
.....CONTINUA....

domenica 8 aprile 2012

Buona pasqua

Già quelli troppo bravi
mi fanno un monte di ribrezzo
figuriamoci quelli che fanno i miracoli
se non mi stan sul cazzo

mah, sarà

ma in vita mia, giuro
non ho mai visto uno più degno
di essere preso a scudisciate
ed esser inchiodato tre volte nel legno

Quindi dammi retta balordo
secondo me stai meglio morto
e se fossi stato lì quel giorno
ti ci muravo vivo nel sepolcro



venerdì 6 aprile 2012

Il drammone umbertone

Comprendo e mi rammarico per il drammone insito all'interno della lega nordica, sia esso alle base o sia esso al vertice, attraversando l'intero organigramma gerarchico dell'intero partito. A questo punto parrebbe proprio che anche l'umbertone sia composto della stessa pasta che compone gli altri parlamentari, che al suo contrario (?????), son schiavi di Roma ladrona e, nel caso fosse vero, questo sarebbe un duro colpo (nonché letale o tutt'al più legale) per i giustizieri-forcaioli-lincianegri-rondaioli della lega: come verrebbe valutata ora la loro intransigenza sui contratti di lavoro, sulle pensioni, sull'immigrazione? Si può dunque presagire un definitivo crollo? Penso proprio di si, ma quel che ci angoscia di più, in queste ore, è vedere come, da un punto di vista mediatico, chi si rivolta all' ex premierone alla fine finisce sulla gogna al posto suo, con buona pace di chi lo riteneva ormai alla guida di un impero in declino:
1)Viene fuori che il premierone va a mignotte (perché son mignotte e non escort) e fa le droghe energetiche e poco tempo dopo beccano Marrazzo che va coi travestiti e fa le piste di polvere d'angelo (come le rockstars!)
2)La lega, nel vano tentativo di recuperare credibilità da parte dei suoi (ex?) elettori, rinuncia all'alleanza con il premierone e, pochi mesi dopo, viene fuori che l'umbertone nazionale si è pappato i soldi destinati al suo partito provenienti dal finanziamento pubblico ai partiti
La grossa vittoria di questo ex premierone è l'aver capito che l'Italia è un paese di ladri che hanno trovato il sistema di rubare senza dover per forza entrare di nascosto negli appartamenti dei privati cittadini, un paese di persone dotate di doppia moralità che hanno una purezza da dimostrare in pubblico e dei vizi da nascondere nella sfera privata e, sulla base di questi concetti, tutti, dal primo all'ultimo, siamo ricattabili e tendenzialmente condannabili alla pubblica berlina. Sulla base di questo concetto l'ex premierone diviene intaccabile ed invincibile. Fatevene una ragione, non vivrete mai abbastanza per vederlo in carcere ma vivrete abbastanza a lungo per vedere i suoi funerali con gli onori delle più alte cariche  ed una marea di privati cittadini che vanno piangenti ad onorarlo con rose e cotillions memori di quando ci diceva di non pagare le tasse e dei suoi condoni edilizi...
Per il resto, credo che ci sia poco da meravigliarsi se chi fino al '98 sosteneva che Berlusconi fosse un mafioso per poi allearcisi tre anni dopo ora sia sotto indagine
non c'è da stupirsi se chi inserisce il suo pargolo ignorante e anche un po' rintronato in qualità di portaborse alla comunità europea (andando in culo vistosamente al concetto di meritocrazia) per 12000 euro al mese (12000 euro via dalle sacche dei contribuenti) ora sia sotto indagine.
Mi stupisce solo che si sia dimesso poichè, in itaglia, la pratica delle dimissioni non è che sia molto "en vogue"

mercoledì 4 aprile 2012

Nek, i suoi fans e la preparazione ginnica delle giovani donne tedesche durante il reich

Di recente debbo ammettere di essere stato smentito nel mio nichilismo e nel mio pessimismo cronico: signore e signori, i giovincelli italici non sono quella massa informe e deforme che va avanti a mcdonald, mtv e a filmarsi il cazzo durante le ore di scuola per poi  pubblicare il tutto su youtube! I giovani, au contraire, si battono ancora per degli ideali formidabili e validissimi; uno su tutti la credibilità del signor Nek! Potrei rispondere alle accuse di essere uno che scrive cose senza senso o che scrive dopo aver abusato lungamente di sostanze alcoliche, ma in realtà preferisco tacere di fronte a tanto entusiasmo e spirito battagliero proveniente dal mondo giovane!
Non preoccupatevi di questo povero scribacchino, di questo logoro e vetusto opportunista che cerca di ottenere il suo pietoso quarto d'ora di notorietà citando sul suo blog personaggi famosi, di questa sotto specie di Sgarbi senza contratto, continuate nella vostra lotta ragazzi e non vi arrendete mai che la direzione che avete preso è quella giusta: un giorno riuscirete a convertire tutto il mondo all'ascolto forzato di Nek, impedendo a chiunque di avere un opinione diversa dalla vostra. Per quel che mi riguarda, di recente son molto più concentrato a riflettere su questa immagine qua:
che mi fa molto ridere e riflettere sulla preparazione ginnica delle giovani donne tedesche sotto la dominazione nazista, piuttosto che pensare a come rispondere alle vostre invettive: ho chiuso la possibilità di lasciare commenti sulla pagina fb di Disagio a Vita proprio perché non ho voglia di dovermi giustificare se secondo qualcuno faccio discorsi senza senso o sotto effetto di alcolici (portate dei fatti anziché delle semplici invettive, spiegate perché è insensato scrivere certe cose su nek anziché partire in picchiata e sparare a caso...). 
Comunque sia, Disagio a Vita non è uno spazio dedicato a chi ascolta musica leggera all'italiana o per chi crede nel cristo, quindi siete pregati di starne alla larga e di non cercare la rissa a tutti i costi, dato che, come si sa da tempo, certe pratiche non portano a nulla se non a mettersi in ridicolo e ad innervosirsi per niente.
Statemi bene.

lunedì 2 aprile 2012

Una sera al cinematografo: Come te nessuno mai 1999

In una Roma violentata dalla cagnesca fotografia di tale A.Catinari, un giovane idiota denominato Silvio frequenta le superiori e s'innamora di giovani pulzelle al di là della sua portata (in quanto, oltre che idiota, anche ributtante all'occhio umano). Giustamente s'innamora della ragazza del suo amico Martino (classico biondino frocio di sinistra coi capelli lunghi scalati e la maglia del Che, uno da ardere vivo insomma) e decide di provarci nottetempo dentro alla scuola occupata che, ovviamente, non può che essere il liceo classico (potente focina di stronzi incapaci, buoni solo a tradurre le parolacce dall'italiano al greco). La notte arriva, Silvio ci prova con la ragazzina, che si rivela essere una zoccoletta senza scrupoli capace di accoppiarsi anche con un poliomelitico senza presentare il conto in fondo alla prestazione, ma rimorchia solo una limonatina fuggitiva ed una sonora figura di merda col suo amico Martino che, nelle scene successive, tenterà di ucciderlo nei modi più bizzarri e fantasiosi. Nelle ultime scene si vede la polizia irrompere nel plesso scolastico malmenando ed arrestando i vari studenti (che si rivelano essere una manica di figli di papà col cuore a sinistra ma col portafoglio a destra) che si erano permessi di occupare la scuola. Silvio ovviamente riesce a fuggire utilizzando la sua amica Claudia (una cessa inguardabile e cerebrolesa che il regista fa comparire all'improvviso e totalmente a caso alla fine del film) come scudo umano contro le manganellate dei poliziotti. Nell'ultima toccante scena, il perverso Silvio riesce, tramite l'inganno e la menzogna, a far allargare le cosce ad una ormai morente Claudia (morente per via delle ripetute manganellate ricevute dagli sbirri) riuscendo a perdere le verginità prima che sul corpo della giovane si abbatta il rigor mortis.
Non pago di averci già fracassato la minchia di banalità e luoghi comuni con il precedente "ecco fatto", Gabriele Muccino decide di dare un decisivo e letale colpo di grazia ad un allora morente cinema italiano (tranquilli oggi è solo putrescente...) con questo film di merda: un collage malfatto sui turbamenti adolescenziali di giovani figli di papà che giocano a fare quelli di sinistra. Il risultato finale comunque fa semplicemente la gioia del classico italiano medio:
1)La scuola italiana funziona sono i giovani che la rovinano
2)Le occupazioni vengono fatte solo per far casino, fumarsi le canne, chiavare come ricci e soprattutto per non studiare
3)Gli sbirri son delle brave persone
4) Quei ragazzini con le creste, i chiodi ed i calzari eccentrici sono una manica di mantenuti finocchi rottinculo che spaccano tutto che tanto poi i danni li paga il papà che di lavoro minimo fa il manager di una ditta termo-nucleare tedesca
La suddivisione delle sottoculture giovanili all'inizio del film è quanto di più penoso sia mai stato proiettato su uno schermo cinematografico: il termine "alternativo" era già passato di moda e considerato fasullo ed insignificante già nel 1995 e cioè 4 anni prima che questa cagata su pellicola venisse resa nota al grande pubblico. Da notare la partecipazione del giovanissimo fratello di Muccino al film, non solo come attore principale (il cialtronesco e squallido Silvio) ma anche come co-sceneggiatore del film, dando una mano al regista non solo a seppellire definitivamente la dignità del cinema italiano ma anche a gettare ulteriori incomprensioni sul mondo dei giovani italiani che in questo film si trovano sviliti e tragicamente fraintesi.



domenica 1 aprile 2012

cantico dell'esasperazione

No, non è vero
non è vero quando si dice che un essere umano può rinunciare al vivere in società
un essere umano può vivere rinunciando alla società che lo circonda, limitando i contatti alla semplice sopravvivenza:
si può lavorare e prestare la propria pazienza in cambio di denaro (l'unica proprietà che vanta un lavoratore oggi non è più la sua forza lavoro ma la sua capacità di sopportare il prossimo)
si può andare a fare la spesa limitandosi ai semplici buongiorno e buonasera
si può fare una passeggiata e riuscire ad evitare la gente come la peste
ma no, non si può evitare che la società riesca a fare a meno di te
tutti abbiamo una famiglia
tutti abbiamo delle persone che c'ingombrano il passato e ci costringono alla socialità
rinfacciandoti cose successe, ricordandoti eventi passati, ricattandoti col fatto che ti hanno dato i natali
Tu negli anni hai provato a costruirti uno steccato intorno, cercando di renderti autosufficiente
loro ovviamente no
e lo scavalcano appena ne hanno l'occasione
perché loro credono fermamente, essendo ognuno la sanguisuga dell'altro, nel principio di coesistenza e collaborazione; e allora perché non romperti il cazzo?
favori
cortesie
sfoghi
i tuoi orecchi ed il tuo fisico vengono continuamente sottoposti allo stress da socialità, una pratica di cui non hai bisogno ma che la tua compassione verso quelli che ti sembrano avere bisogno (e sottolineo "ti sembrano") ti costringe a fare ogni volta che si presenta l'occasione
la cosa peggiore è che tutto questo lo fai gratis
Puoi programmare di leggerti un libro
e invece ti telefona qualcuno per andare a prendere un caffè
qualcuno che non vedi da una vita
perché si è appena lasciato da quella trogola senza tatto della sua ragazza
ed ha tanto bisogno di parlare con qualcuno
Tu gli dici che hai da fare
ma lui ovviamente insiste
ed alla fine accetti
e, anziché il libro, ti tocca sfogliare le tragedie di questo stronzo
tragedie che si dimenticherà dal momento che troverà un'altra cagna maledetta atta a sfondargli i coglioni
però nel mentre te li sfonda a te che ti vedi rovinare una domenica pomeriggio che credevi di poter passare a volare con la fantasia, leggendo un libro, sorseggiando un caffè, fumando sigarette e mettendo dei dischi come sottofondo a tutto questo
e tutto questo per pietà
ma varrà la pena provare pietà?
ovviamente quando troverà la nuova cagna maledetta si dimenticherà di te
ma tanto non ha importanza perché alla fine tu non chiedi mai favori ne chiedi udienze
tu le cose te le fai e te le risolvi da solo
peccato che non hai capito il teorema che vige a questo mondo: "Chi non chiede favori vuol dire che li fa, chi non vuol essere ascoltato vuol dire che ascolta..."
lo so, non torna e non è dimostrabile
però così è
e sfido chiunque a provare il contrario
così ti attrezzi e ti chiudi in casa
e cerchi di aprire bene gli occhi e di cercare di evitare i possibili luoghi dove puoi incontrare persone con cui vanti un passato in comune
per un po' funziona
poi però ti scordi che hai un telefono ed un campanello
e se non t'incontrano ti cercano
e ti trovano
puoi non rispondere al campanello o al telefono
ma poi fingono di preoccuparsi e ti scovano
e tutto inizia da capo
che palle
che l'unica via d'uscita sia la morte?