giovedì 24 febbraio 2011

Vrolok-Void (the divine abortion)2007

 La riflessione che più mi ha esaltato di recente è la seguente: in vita mia, essendo io stesso medesimo in prima persona un essere umano con obbligo di socialità e capacità relazionali ( obbligato proprio dalla mia natura di essere umano stesso, essere di per sè debole allo stato di natura e quindi costretto alla collaborazione coi suoi simili), ho dovuto sempre confrontarmi-scontrarmi con persone inutili, tediose, ottusamente violente, grette, incapaci, ipocrite ed infantilmente egoiste che, alla fine della fiera, in virtù di questi loro difetti ( che poi in una società come quella italiana divengono virtù) son sempre riuscite ad avere la meglio e a portarsi a casa le soddisfazioni mentre a me restava solo in bocca l'amaro del solito, ennesimo fallimento per colpa di un'eccessiva onestà o di troppo rispetto per l'avversario. Ora mi chiedo, la società è stronza o sono io che non mi rendo conto di essere veramente il solo e unico ad uscirne come uno stronzo in ogni situazione in cui mi vado ad infilare? 
Non credendo assolutamente in un al di là ove verrò premiato mentre i miei avversari di sempre si logoreranno nelle fiamme dell'inferno, dovrei dunque asservirmi anch'io a questa logica stronza e controproducente ed iniziare a giocare sporco anch'io diventando così come le persone che ho tanto odiato e ponendo così me stesso in una situazione di conflitto interiore che potrebbe sfociare solo nel suicidio? Se dovessi continuare nel modo in cui ho fatto finora cosa dovrei aspettarmi? il ben noto mongolino d'oro? Quali sono le misure che un semplice ed unico individuo può adottare per cambiare un paese popolato da così tante merde? tirare le sciacquone?
Voi pensateci e caso mai fatemi sapere, nel mentre ascoltatevi questo disco che è bello assai e parla di morte ed oppressione interiore (così magari crescete interiormente e vi mettete a fare i buddisti giapponesi, vallo a sapere). Gaudio! Allegria! Giubilo! Letizia! 
                                             http://www.mediafire.com/?siif8zaxh0fe752

giovedì 10 febbraio 2011

Grease: semplice musical o espressione delle volontà del sistema vigente?

Nel 1975 l'industria cinematografica britannica lancia sul mercato il musical "Rocky Horror Picture Show".  Come poteva essere prevedibile, dati i temi libertini del soggetto, il film in un primo momento fatica a decollare nelle sale ma, a distanza di un anno, inizia a sbancare ai botteghini e a lasciare il segno nelle teste degli spettatori. Il significato intrinseco del film è la sostanziale derisione dei ruoli che l'essere umano, stupidamente, impone a se stesso e agli altri,auto imprigionandosi in una dimensione di obblighi stupidi per quanto forzati, ridicoli per quanto presi sul serio. Uno dei temi presi sotto mira più di frequente dal Rocky Horror durante tutto il suo svolgimento è la sessualità ed i suoi molteplici aspetti: qui viene sostanzialmente derisa la virilità tipica del maschio occidentale ed il servilismo della donna nei suoi confronti; il protagonista maschile (tipico fidanzatino borghese dotato di un orgoglio stupidamente machistico) cede alle voglie del dottor Frank'n'Furter gettandosi in un rapporto omosessuale, la protagonista femminile scopre una nuova determinazione praticando sesso con più persone rendendosi conto della stupidità del legarsi ad una sola persona per tutta la vita...
La carne al fuoco è tanta e i temi, a tutt'oggi, suonano ancora scottanti: omosessualità repressa, rimessa in discussione del vincolo del matrimonio, gender confusion, promiscuità sessuale, eterna discussione sul significato ultimo del termine libertà. Il film, nonostante un involucro apparentemente naif, è un coacervo di tematiche filosofiche piuttosto alte e gli interrogativi che lascia al suo termine son di quelli che non fan dormire la notte tanto sono intensi e coinvolgenti. 
La domanda che ora nasce spontanea è la seguente: com'è possibile che un film così deliberatamente sovversivo non abbia generato una reazione da parte delle schiere di benpensanti che, allora come oggi, son seduti sui seggioloni del potere? Ed infatti la reazione ci fu ma, essendo questo un mondo libero ed essendoci sempre il colosso sovietico a rompere i coglioni, senza mai infierire sul film direttamente: sarebbe stata una sciocchezza in piena guerra fredda censurare o peggio ancora ritirare un film sulle libertà individuali. Gli stati occidentali non hanno bisogno di uccidere o di reprimere, la fiducia dell'elettore se la iniziano a plasmare da quando questo è nella culla e, quindi, sostanzialmente non fanno altro che solleticarlo dove, si sa, questo è più sensibile (il sesso appunto): nel 1978 il paese dei bazzoni per eccellenza (USA) vede uscire una delle più grosse puttanate partorite da mente umana: Grease. Questa sottospecie di film per sottosviluppati/e è la completa antitesi del Rocky Horror Picture Show. La società rappresentata dal film è quella degli Stati Uniti nel 1958 e non c'è sequenza del film che non faccia rabbrividire o quanto meno svilire chi lo riesca a guardare con occhio critico e non condizionabile, la colonna sonora (in un accenno di sfida) è sullo stesso stile del musical inglese ma inevitabilmente peggiore ( alcune canzoni fanno cascare le palle tanto sono brutte e melense). Gli ideali ivi proposti sono agghiaccianti e come il Rocky horror il sesso è il primo chiamato in causa nel film:
la protagonista della pellicola, nonostante un'iniziale riluttanza, cambia abbigliamento e comportamento in conformità alle esigenze del suo amato affermandone così la superiorità nei suoi confronti. La sfida di corsa automobilistica tra le due bande rivali vede come posta in palio le ragazze della banda dei T-birds ( la donna è solo un oggetto dell'uomo e di essa egli dispone in quanto proprietà). L'unico personaggio libertino del film ( Betty Rizzo, interpretata dall'attrice Stockard Channing) viene punita (da dio e dalla società borghese) rimanendo incinta in seguito ad un rapporto occasionale, esperienza che la porta alla riflessione ed, in seguito, all'abiura nei confronti del suo passato da "viveuse" decidendo d'intraprendere una relazione stabile con un tamarro inguardabile. 
Il film, data la sua semplicità di base e l'esplosione di due pezzi della colonna sonora ( l'orribile summer nights e l'insopportabile the one that i want) nelle classifiche di tutto il mondo, diventa immediatamente un successo planetario lasciando al mondo un chiaro messaggio di fondo: il rocky horror picture show è un film tanto carino ma badate che il mondo è sempre funzionato in modo diverso ( molto funzionale in tal senso il fatto che il film Grease sia ambientato nel 1958) e non si può certo credere che gli ideali libertari e libertini proposti dalla pellicola britannica non possano far altro che condurre tutto in un caos sconfinato. L'ordine e la tranquillità, si sa, si paga con la rinuncia a certi "vizi".

sabato 5 febbraio 2011

Lettera aperta al signor Pedro

Carissimo signor Pedro,
al di là del fatto che lei detiene un nome altisonante per quanto ridicolo, mi sento in dovere di dirle che la sua intera filmografia è una vera merda. Mi dica la verità signor Pedro, cosa crede di dimostrare con queste pellicole piene zeppe di Trans coi nasi storti, finocchi dal profilo greco e donne perennemente in crisi poichè i loro uomini vanno coi trans ed i finocchi di cui prima? Che la Spagna oltre che essere un paese di ritardati è anche un paese progressista? Ma come fa un paese di ritardati ad essere anche un paese progressista? Me lo spieghi pure signor Almodovar perchè io sono italiano e ritengo che il mio sia un paese pieno di ritardati e, dunque, vorrei sapere qual'è il passo che bisogna fare per farlo divenire anche progressista... no, mi dica lei...
Sa qual'è la verità, signor Pedro? La verità signor Pedro è che la Spagna è un paese che ha smesso di essere fascista solo nel 1979 e, ritrovandovi a gestire una nuova "libertà" da molto meno tempo rispetto agli altri paesi dell'occidente "civilizzato", lei ed altri sedicenti "artisti" avete ritenuto necessario rappresentare la trasgressione come uno sconvolgimento delle apparenti regole della consuetudine, trasformando il quotidiano considerato "normale" in quello "incredibilmente nuovo" dell'omosessualità. Questa, signor Pedro, è la visione di trasgressione che può avere giusto un ragioniere con moglie, villetta a schiera e 1,5 figli, non le pare? Ma poi, diciamocelo pure, non è che lo stesso termine "trasgressione" è un termine coniato apposta per i ragionieri?  Non pretendo che lei lo sappia, anche perchè lei è spagnolo e quindi, va da se, anche ritardato in quanto proveniente da quelle lande del cazzo... E ancora, se il termine trasgressione non spiega una minchia a nessuno, allora, a cosa serve la sua intera produzione cinematografica se non a creare scompiglio tra persone che non hanno mai vissuto una vera vita? é meglio comandare all'inferno che servire in paradiso? Ma lei c'è o ci fa? E' nato prima l'uovo o la gallina?


Ma poi, gli omosessuali si sentiranno veramente rappresentati da lei? Io spero per loro di no. Dev'essere un'agonia vedersi rappresentati da un ciccione coglione, unto e spernacchioso come lei, signor Pedro. E poi, come li rappresenta? I suoi soggetti sono penosi ( far succedere le cose a caso senza nessuna concatenazione ne logica non è creare dei colpi di scena ma, al contrario, è scrivere le cose a cazzo di cane), le sceneggiature sono roba da scuole medie ( cospargere i dialoghi di "bocchini" "scopate" "cazzi nel culo" non fa scandalo ma fa solo da prodromo all'ennesimo sbadiglio), i luoghi ove vengono ambientati i suoi troiai di merda sono, secondo il mio modestissimo parere, dei posti del cazzo popolati da rincoglioniti e dove la solarità spagnola si palesa per quello che è : arredi male arredati e strutture mal strutturate ove le vite son mal vissute e gli amori mal consumati ma dove tutto è immancabilmente irradiato dal sole. Ma perchè le piace tanto 'sta merda di sole? Crede il sole copra il fatto che la Spagna è un paese del cazzo e che lei è un regista di merda? Caso mai illuminandola ne evidenzia semplicemente le pecche e le mancanze che, bene essere precisi e spietati, sono una marea. La principale, va da sé, è lei, signor Pedro....
ma vada a fare in culo!
                                         Certo che gli oscar oggi li assegnano anche ai maiali....

venerdì 4 febbraio 2011

L'angolo della poesia

A questo giro nessuna spiegazione, solo fatti, fatti marci, fatti di merda. La libertà, questo è sicuro, è una parola del cazzo che ormai, sia chiaro, spiega ben poco a ben pochi. E quei ben pochi, va da sè, son tutti dei ben poveri stronzi
                                   LA LIBERTA' NELL'ERA DEGLI APERITIVI
                                                
D'altronde funziona così
chi riceve la batosta
di solito si sfoga
gozzovigliando
e bivaccando
illudendosi
che ciò che il morale 
più non gli dona
possa venir rimpiazzato
dall'umano degenero 
proposto
dal viver senza freni
ripartendo poi
il mattino dopo
coi soliti angoscianti dilemmi
che la notte prima 
aveva soffocato
in litri di buon vino
( ma l'angosciante dilemma non si soffoca
e questo, ahimè, è cosa ben nota
più facile bensì è
che soffochi lui te)


io 
di par mio
a questo giro
rifiutai
il circo del mondo che luccica
ma non splende
e mi isolai
tra queste quattro mura
a ostracizzar da me
ogni desiderio 
o forma di volontà
nel proposito
comprensibile
ma non condivisibile
del cancellar 
in me
ogni traccia
che fosse riconducibile
all'umana sensibilità
o empatia
per me 
per gli altri
per ogni forma di sentimento
conosciuto o sconosciuto


e così fu
e io ci riuscii
e più non amai
ne odiai
ne sentii
ne condivisi
e non potei neanche
a questo punto
goder di tale conquista
poichè 
chi non ama 
non odia
non sente 
non condivide
non gode neanche 
di nessuna conquista
e
peggio ancor
non può più tornare indietro


La libertà in ogni sua forma
sia chiaro
presenta sempre un conto
e pagarlo
non vuole mai nessuno
eppur
si paga

giovedì 3 febbraio 2011

Funereal Moon "beneath the cursed light of a spectral moon" 1996

Certo che nascere in un posto del cazzo come il Messico non è che aiuti un granchè nello sviluppo intellettivo di un essere umano; nel 99% dei casi si corre il rischio di nascere bassi, rotondotti, col naso schiacciato, le labbra particolarmente pronunciate e, nel caso, all'inizio degli anni '90, uno si fosse voluto accodare al nascente fenomeno del black metallo cercando di darne una versione "chicana" e volesse oltretutto commettere l'errore di praticarsi in volto il rituale apotropaico, atavico ed un pò zuzzurellone del face painting per sottolineare questa sua fiera appartenenza, il risultato che ne otterrebbe non potrebbe che essere il seguente:
Esaltante, nevvero? Tuttavia, musicalmente parlando questo disco è eccezionale poichè il nostro riesce a dare un interpretazione validissima e personalissima del genere rendendolo uno dei capi saldi della prima scuola del Balck Metallo mondiale( e con quest'ultima asserzione se non mi chiamano a scrivere su rock it vuol dire che in Italia c'è qualcosa di marcio...)
                                              http://www.mediafire.com/?0inx4dpawr3dd71