lunedì 23 luglio 2012

Lettera aperta a coloro i quali, ogni mattina, a bordo della loro macchina, vedendomi sulle strisce, accelerano

Dal lunedì al venerdì, come mio solito, mi alzo, faccio colazione e poi mi avvio al lavoro. A piedi. Poi, per mia grande sfortuna, quasi sempre, t'incontro
grandissimo stronzo!
Attraverso le strisce ed arrivi tu, maschio o femmina che tu sia, e con quella tua faccia da idiota isterico
acceleri per convincermi a fare al più presto ad attraversare quelle cazzo di strisce oppure a desistere totalmente dal farlo. Vinci sempre tu, in un senso o in un altro, e questa cosa, so per certo, ti dona un certo godimento, un certo senso di potere; m'immagino la tua faccia cambiare espressione, da nevrotico folle  ad un sorrisino compiaciuto da imbecille. Quante volte ti ho maledetto, cane infigardo e privo di senno, quante volte ho maledetto te, la tua famiglia, la tua compagnia assicurativa, chi ti forniva lavoro, che ti aveva mandato a scuola, chi ti aveva nutrito ed accudito fino al giorno della tua tanto agognata indipendenza economica, le donne/gli uomini che ti hanno amato, le persone che ti son state vicino negli attimi di sconforto e di dolore, la tua prole, i tuoi avi e soprattutto quella merda di scuola guida che ti ha fornito la patente. Se ogni volta che vado a lavoro portassi un kalshnikov molto probabilmente arriverei al lavoro con un sorriso soddisfatto e compiaciuto e la mia giornata inizierebbe in un modo più effervescente e sbarazzino. E invece no, da giovane commisi il grave errore di fare l'obiettore di coscienza e ciò mi ha interdetto l'utilizzo d'armi da fuoco contro gli stronzi che incontro per la via. Se solo fossi stato un po' più furbo, da diciottenne avrei intrapreso la carriera militare ed oggi potrei sparare agli stronzi come te senza tatto né ritegno e, per scagionarmi dall'accusa d'omicidio, farei passare il delitto come un'operazione di peace-keeping in una guerra combattuta tra chi va a lavorare a piedi e gli stronzi come te, che magari stanno a due kilometri dal posto di lavoro ma che hanno talmente tanta fretta di andarselo a far appiccicare al culo che son disposti a rischiare d'investire una persona sulle strisce pedonali. E' proprio la tua fretta che non capisco ed ergo m'incazzo, ma come si fa ad avere tutta questa impazienza di arrivare in un posto dove, alla fine della fiera, finirà solo per farti sentire sempre meno gratificato e sempre meno degno di quella parola insignificante denominata libero arbitrio? Coi tempi che corrono avrai tutto il tempo per arrivare a lavoro e avrai ancora più tempo per recuperare eventuali ritardi poiché a lavorare ci andrai tutta la vita, lurido ed insignificante barile di merda.
Per quel che mi riguarda, sacrificherò i miei risparmi, rinuncerò ai vizi e ai sollazzi, condurrò una vita da eremita, al fine di mettere su un bel gruzzolo e comperarmi un Maus tedesco della seconda guerra mondiale, spacciando questo mio acquisto come mero collezionismo. Farò impiantare un sistema d'alimentazione all'uranio impoverito e la mattina, a bordo di questa macchina di morte, mi recherò al lavoro: la mole e le dimensione del mio mezzo schiacceranno le macchine in fila e con il cannone riuscirò a colpire gli stronzi che vanno troppo veloce per essere annientati, l'uranio impoverito, poi, servirà per avvelenare l'aria e quindi sterminare anche coloro i quali, ai bordi della strada, hanno già parcheggiato e pensano di averla fatta franca...
Vediamo chi vince al gioco di chi è più stronzo...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.