Manu e Nadine sono due tamarre di periferia. Le due sguattere non si conoscono per niente ma due tragici eventi fanno collidere le loro due inutili esistenze: Manu viene stuprata da un gruppo di trucidi come lei mentre Nadine assiste al terribile, per quanto giusto, omicidio del fidanzatino tossicomane, dopo di che la prima uccide il fratello perchè è un bigotto e l'altra uccide la coinquilina poichè è una rompicoglioni. Entrambe in fuga, le due stolte, si conoscono in metropolitana e, dopo un dialogo scritto coi piedi e recitato col culo, decidono di intraprendere insieme un viaggio verso la libertà ( parola di cui, ci si accorge durante lo svolgimento del film, le due non conoscono neanche il significato poichè il titolo massimo raggiunto è la 5° elementare) decidendo di sopravvivere rompendo il cazzo al prossimo. Ed è così che tra sparatorie, violenti omicidi (memorabile la scena dove uccidono uno sparandogli un colpo di pistola nel buco del culo) e scene di sesso penose le due arrivano in fondo al film con la polizia alle calcagna che, dopo aver ucciso Manu, arresta Nadine condannandola ad una vita di anal fisting nelle galere femminili francesi.
Se è vero che, solitamente, quando siamo di fronte ad un capolavoro cinematografico tratto da un libro, si fa fatica a capire quale ci è piaciuto di più tra i due ( film o libro) in questo caso non si può non avere dubbi: fanno cagare ambedue nello stesso identico modo. Il romanzo della Despentes ( che firma anche la regia e la sceneggiatura di questa spazzatura) è una delle più grosse truffe letterarie degli ultimi vent'anni mentre il film ha creato scalpore solo in Francia ( poichè, come ci piace ricordavi ogni volta, sono un popolo di mezze seghe oltre che di nazionalisti) per quelle scene del cazzo( quelle che a suo tempo fecero gridare allo scandalo la critica francese al solo fine di creare clamore intorno a questo film di merda) che, qua in Italia, gente come Lucio Fulci ci ha abituati a guardare dagli anni '70. Oggi questo film giace dimenticato, giustamente, nei polverosi scaffali della casa produttrice che a sua tempo ebbe il coraggio ( o piuttosto la faccia tosta?) di farlo uscire nel mondo, ed è giusto che gente come la Despentes paghi le conseguenze per aver voluto far circolare quest'abominio per le sale cinematografiche. Speriamo che la comunità europea si svegli e condanni la Despentes a pagare multe salatissime per aver tentato d'impoverire culturalmente il globo terraqueo ( cosa in cui i francesi e gli italiani si stanno specializzando negli ultimi anni) tramite l'utilizzo della macchina da presa o per lo meno la costringa a fare la fine di Nadine. Ma poi la Despentes chi cazzo è? Non sa scrivere due parole in fila e si permette anche di fare la regista? La Francia è un paese proprio del cazzo
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