mercoledì 10 agosto 2011

Incubo di una notte d'estate (mezza) e di merda (piena)

In questi giorni, ove l'astio regna incontrastato sulla mia vita, son obbligato, dalla logica del risparmio e da me stesso, a calarmi nei panni dell'imbianchino al soldo di me medesimo in persona. Infatti sto ultimando i lavori di ristrutturazione per quello che un giorno sarà l'appartamento ove verrò ritrovato morto impiccato per auto imposizione ( e cioè suicida). Il motivo per cui mi applico con dedizione all'esercizio dell'imbianchino per adornare al meglio quella che tra non molto sarà solo la mia bara non convenzionale, e quindi  assolutamente temporanea e ove non sarebbe, di norma, richiesta un'eccessiva cura del particolare per quello che riguarda l'aspetto degli arredamenti e degli ornamenti, è che voglio lasciare il ricordo di  me come persona altamente conviviale  e dedita al buon arredamento, come a dire "Yes Girls, vi siete perse della roba".
Comunque sia, adesso sono qui e raschio, raschio con la spatola in quello che alla fine è solo una pratica di sverniciatura di quegli strati di tinta che in passato mani poco esperte avevano passato in maniera esecrabile sulle pareti di quest'appartamento, al fine di rendere più difficile, quest'oggi, a me, l' esercizio di raschiatura; e così, tra una sequela di bestemmie ad opera del sottoscritto, duro una fatica immane e sudo come un bestio rinchiuso in una cantina. Ma ad un certo punto, però, tuttavia, anzi che no, sotto allo strato di vernice bianca, scorgo dei disegni, dei disegni molto confusi e fatti a pennarello. Raschio ancora un pò e adesso i disegni mi  appaiono chiari: una mano infante aveva tracciato scene orribili ove demoni e puttane si accoppiavano a suore e chirichetti, in un divenire osceno per quanto naif e deleterio per quanto abbastanza del cazzo ad essere sinceri. Come mai un bimbo può arrivare a descrivere col suo tratto sghembo da essere inferiore un tale abominio? In che situazione può essersi trovato per poter arrivare a ciò?
Immaginate:
"La famiglia de Merdis va a vivere nel villaggio operaio poichè i due coniugi de Merdis sono due persone operaie. Dopo un un pò nasce un pargolo il cui nome è Eufemio ma, nonostante la nascita dello spiacevole aggeggio, tra i due genitori ormai l'amore è finito ed iniziano i violenti litigi con lancio di vasi, bomboniere e animali domestici in cui ogni tanto viene coinvolto il piccolo nano di merda Eufemio che contrae varie fratture cerebrali che però lo rendono solamente scemo a vita. All'età di 6 anni il bambino (di merda) impara finalmente  parlare ma riuscendo a pronunciare solo ed esclusivamente frasi sconnesse e senza senso poichè, non scordiamocelo, egli è scemo. I genitori, preoccupatissimi, decidono, in quanto forti sostenitori del cristo anziché del buon senso, di condurre il piccolo Eufemio dal prete esorcista del villaggio operaio. L'esorcista inizia a praticare tutte dei riti strani che non risolvono la scemenza del bambino bensì l'acuiscono donandogli, nonostante il deficit mentale già presente nel bimbo, anche delle turbe psichiche di grave entità che lo portano a fare i disegni che io stesso sto visionando in questo istante. Dieci anni dopo un giovane uomo, raschiando il muro, ritrova gli inquietanti geroglifici del cazzo e tosto si suicida. "
Ma oggi non è proprio il caso di chiuderla così e poi mi son ripromesso di farlo dopo che avrò ultimato i lavori. Caso mai stacco un attimo e mi fumo una sigaretta mentre piscio su quei disegnini di merda. Da fuori si sentono solo le sirene delle ambulanze dirette verso l'ennesima tragedia ove i genitori, stanchi di tirarsi i vasi, si lanciano i pargoli ( di merda) al fine di contundersi gli uni con gli altri.
Anche i figli oggi appartengono all'oggettistica da casa.

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