lunedì 18 giugno 2012

perversion is spreading: le scimmie cazzute del Bengala pt1

Qualche tempo fa, quando una persona mi stava totalmente sul cazzo, ero solito immaginarmela mentre usciva di casa vestita solo di un pannolone. Faceva pochi metri e, sorpresa da degli strani rumori, si girava di scatto e si accorgeva che alle sue spalle c'era un esercito ben nutrito di quell'esemplare, conosciuto solo dagli esperti del settore, che risponde al nome di scimmia cazzuta del Bengala. La scimmia cazzuta del Bengala è una scimmia molto piccola, provvista di orecchie a sventola e, come si evince dal nome, di una nerchia enorme. Nonostante l'ingombro notevole dell'organo riproduttivo, la scimmia in questione riesce ad essere velocissima e rapida nel movimento fisico, non riuscendo ad essere uno degli animali più veloci del mondo ma sicuramente ad essere competitiva con l'essere umano nel gioco della corsa. Nonostante le sue piccole dimensioni, la scimmia in questione, dimostra essere sempre molto aggressiva nei confronti di chiunque, poiché il suo pene è sempre eretto e deve sfogare le proprie voglie ogni piè sospinto, e tende, come il leggendario pesce padulo, ad aggredire vigliaccamente da dietro , pestando il voluminoso membro nei meandri del retto a più non posso, fino a che la vittima non cade a terra stremata esalando l'ultimo fiato di vita (son proprio tremende queste scimmiette!).
La persona che mi stava molto sul cazzo, vedendosi attorniata da un esercito di scimmie superdotate, veniva divorata dalla paura e, presa dalla disperazione, iniziava a correre a più non posso; non è d'altronde una cosa molto comune, all'interno d'un insediamento urbano occidentale , trovare sulla propria strada una banda ben nutrita di scimmie che solitamente può essere reperita nelle lontane foreste del Bengala, foreste dalle quali difficilmente si esce vivi o, quantomeno, col deretano ancora vergine...
La mia immaginazione birichina non mi portava però a concentrarmi sulle agguerrite scimmiette ma bensì a focalizzarmi sul volto dell' aggredito che, ovviamente, era la cosa più divertente dell'intera situazione: una faccia da prima sorpresa poi sconvolta e sfigurata dalla paura e dal terrore, lacrime a rigare il volto e urla di disperazione ad accompagnare una fuga, goffa per quanto disperata, verso una via di scampo che non esiste ed un finale inevitabile, fatto di zoofilia forzata...
La mia immaginazione si arrestava nel momento in cui la vittima veniva raggiunta dalle implacabili scimmiette, l'immagine sfuocava fino ad oscurarsi e l'unica cosa che rimaneva erano le urla del malcapitato ed il latrato di soddisfazione lacerante delle lussuriose bestie.
In principio tale passatempo rappresentava un piacevole attimo di sollazzo durante il dormiveglia prima di svegliarmi definitivamente e affacciarmi verso la tragedia quotidiana, poi iniziò a diventare quasi come un'ossessione. Il che mi gettò in uno stato di disperazione e devastazione mentale  facendomi credere di essere una persona senza valori ne sentimenti e che aveva avuto tutto dalla vita senza capire il significato di ogni singolo gesto compiuto o ricevuto . Non potei far altro che recarmi da uno psicologo per avere chiarimenti.....
                                                                                                                      CONTINUA.....

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