giovedì 12 aprile 2012

Perversion is spreading: le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde pt2


La miseria dilagò non solo nel mio portafoglio ma anche nella mia vita ed iniziai, come per incanto, a riattaccarmi alla bottiglia e a trascurare l'igiene personale, anche il mio make up, pratica in cui ero diventato/a completamente indipendente, da delicato ed esperto ora appariva molto più simile a quello di una battona sui 60 anni, ormai sconvolta dai troppi peneri acciuffati con ogni pertugio disponibile e dalle dipendenze di ogni sorta. 
Quella mattina ero riuscito, a malapena, a farmi la barba, mi ero vestito di gran fretta (dato che oltretutto mi ero svegliato tardi) e mi ero presentato/a in negozio bello carico/a di umori notturni tra cui un'aroma di ascella cipollosa, un fiato da cirrotico ed una fragranza di sottopalla ben stagionata. La sera prima mi ero sbronzato/a fortissimo a suon di cartoni di tavernello e birre del discount, inutile quindi dire che la mia testa stava letteralmente esplodendo. Appena la saracinesca venne innalzata un manipolo di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" penetrò in negozio iniziando il solito rituale di sfasciamento-coglioni a loro comune. Due di loro mi si auto-affibbiarono ma io non ero assolutamente in grado di sostenerle 
"quanto costa questo?"
"quanto costa quest'altro?"
"eh ma come siete cari! Ma un po' di sconto non me lo fate? Vengo sempre qui!"
"Siete troppo cari, mi sa che è meglio cambiare profumeria a questo punto!"
Le guardai
feci loro un sorriso
trattenni il fiato
e poi risposi:
"Le signore, se lo desiderano, possono pure accomodarsi fuori in strada ove, sicuramente, le persone come loro son più abituate a stare, magari con degli abiti un po' più osè ed un fuocherello accanto..."
"dove vuole arrivare commessa?"
"volevo dire che secondo me voi due luride puttane potreste andare fuori in strada a battere per dei vecchi pensionati di merda anziché venire qua a fracassare il cazzo ai poveri disgraziati come me!"
Le due donne fecero un'espressione come allarmata 
si guardarono un attimo, 
poi urlarono a più non posso con quelle voci stridule ed insopportabili:
"UN TITOLARE!!!! UN RESPONSABILE!!!!!! UN ADDETTO ALLA SECURITY!!!!! UN GENDARME!!!!! UN QUALSIASI CANE DA GUARDIA!!!!!!! UN NAZISKIN!!!!! SIAMO STATE ATTACCATE DA UNA COMMESSA!!!!!!!!!"
e accorsero
prima il titolare
poi la responsabile alle vendite
poi la guardia giurata
e, attirate dal richiamo delle loro simili, una moltitudine di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" irruppe dall'ingresso principale, giunte tutte a sostegno delle loro commilitone 
ed il delirio esplose
"licenzi questa poco di buono, ci ha dato delle meretrici"
"Non capisco come possa essere successo, la signorina è una delle nostre migliori commesse" disse loro la titolare
"NO! NO! è un'incompetente e ci ha anche offese!"
"Ummmm comprendo, se volete seguirmi possiamo andare a discuterne insieme alla signorina nel mio ufficio, magari evitiamo di far confusione qua in negozio e permettiamo alle altre clienti di potersi servire in libertà"
"NO! NO! Voi ci volete fregare, noi non ci veniamo nel suo ufficio! La licenzi la licenzi!!!!"
intanto tutta la truppa delle "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" si era riunita intorno alle due, iniziando a ripetere la stessa frase tutte in coro
"LICENZIATELA! LICENZIATELA! LICENZIATELA! LICENZIATELA!"
La titolare era visibilmente in difficoltà mentre cercava di far ragionare l'esercito di "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde", ma ormai le sue parole erano soffocate dall'assordante coro dell'esercito di impiastri biondi.
Poi, ad un certo punto, una delle "vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde", una particolarmente bassa, mi si avvicinò un po' incuriosita
avvicinò la sua faccia al mio bacino
ed iniziò urlare:
"Oddio!Oddio!! Riconosco quest'odore! Tu non sei come noi! E' lo stesso odore che emanava dalla patta delle brache il mio defunto marito! Il mio povero Ardebrando!"
"ARDEBRANDO! ARDEBRANDO! ARDEBRANDO! ARDEBRANDO!"
iniziarono a ripetere ossessivamante le baldracche mentre la povera vedova piangeva ed urlava
"Il mio povero Ardebrando! me l'hanno portato via nel sonno! Mi hanno lasciata sola e sconsolata! Mai una gioia! Mai una delizia! Solo una cupa realtà a sconvolgere i miei pensieri, ad inquinare il mio sonno! Mai privazione fu più sofferta, mai mancanza fu così incolmabile! Ardebrando, ove sei? Torna a me!" e la signora si avventò sotto la mia gonna tirandomi fuori il membro flaccido
tutte poi si avventarono
me lo baciarono
me lo morsero
me lo scossero
me lo strapparono
mentre morivo dissanguato, assaporando gli unici attimi che mi vedevano veramente donna, girai lo sguardo in direzione degli strani cori salmodianti che provenivano dal fondo della profumeria. Notai che le teste delle mie colleghe, della titolare, della responsabile alle vendite, della guardia giurata, della altre avventrici ora penzolavano dal soffitto, tenute sospese da dei cavi elettrici strappati.
"Le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" avevano ammassato dei pezzi di scaffale creando così una sorta di altare ove, in cima, era stato posto il mio pene sanguinante. "Le vetuste donne dalle lunghe gonne, piuttosto nane ma comunque bionde" stavano inginocchiate alla base dell'altare improvvisato, genuflettendosi e proferendo oscure preghiere....
Tra tutti i mostri, l'astinenza è il peggiore 
                                      FINE




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