lunedì 16 aprile 2012

Lettera aperta ad un prete a caso

Caro prete a caso
per me non sei assolutamente da annoverare nella lista dei cari ma semplicemente in quella dei più acerrimi nemici che la vita, il caso e la sciagura mi abbiano mai assegnato.
Sei un ipocrita che veste in nero poiché il nero snellisce la silhouette e, come tu sai benissimo, la tua figura ha costante bisogno di apparire più smilza di quanto in realtà sia: tra esenzioni alle tasse, creste sulle questue, aiuti dai privati per gestire le tue associazioni fasulle, inviti a pranzo e a cena da parte degli stolti fedeli, la tua forma appare sempre più simile a quella di un maiale piuttosto che a quella di un essere umano. Cosa penserebbe poi la gente di uno che predica di non cedere alla gola ed all'avidità e che, agli effetti, è un ippopotamo composto dagli istinti più bassi e degradanti comuni a tutti gli esseri umani? Ma soprattutto, come potresti mai essere credibile quando, non pago dell'otto per mille e degli aiuti statali, con la faccia come il culo ti metti a frignare e a dire che le tue associazioni hanno bisogno di soldi e che la gente si è scordata il concetto di carità? Ma poi le tue associazioni! i tuoi centri d'aiuto e di ascolto alle persone in difficoltà! Ne vogliamo parlare? Posti dove in cambio di un medicinale, di un pasto caldo o di un vestito ti chiedono la coscienza, l'abnegazione e, come succede in Africa, l'astensione dall'utilizzo del preservativo (W l'AIDS!). Si fa molto presto a dire che questa società consumistica manca di valori, che l'individualismo la fa da padrone e che i valori cattolici quali la povertà e l'umiltà son stati uccisi dal consumismo e dal capitalismo! Anche tu, come l'associazione a delinquere che rappresenti, sei un capitalista che, anziché su titoli ed azioni, lucra sul concetto di carità e ciò ti rende più pericoloso di un qualsiasi manager di wall street poiché i tuoi interessi son nascosti sotto la maschera del buon samaritano

Ma cosa c'è del buon samaritano in te? Un aggeggio senza scopo ne funzione, addestrato a elargire prediche e a dispensare assoluzioni: nel regno di cristo il perdono è garantito basta solo vincere le proprie ritrosie e raccontare i cazzi propri ad un cagone come te. COL CAZZO!
E poi, per chiudere, perché vuoi darci ancora a bere che non fai sesso e che non disperdi il seme? Mi credi davvero così coglione da credere ad una baggianata del genere? Se è vero che voi, da quando ricevete la vocazione dal cristo o chi per esso, non eiaculate più allora è anche vero che avete tutti problemi alla prostata press'a poco irreparabili. Mi spiace ma non mi risulta che un'alta percentuale di prelati muoia per tumori alla prostata ma, anzi, mi sembra di vedervi tutti in ottime condizioni fisiche, belli pasciuti e con le guance rossastre e gonfie di quella sciagura chiamata vita, parola che di per sé significa poco o niente ma che, quando viene associata a voi, diviene il peggiore degli spregi e degli scherzi di natura: "accoppiarsi solo per creare la vita" "l'aborto è un crimine nei confronti della vita"  "il dono della vita", ma cosa ne sapete voi di vita? Continuamente segregati nelle vostre sagrestie dove vi immagino tutti indaffarati a pestarvelo nel culo l'un con l'altro senza tatto né ritegno e poi, per non disperdere il seme, versate il frutto delle vostre fatiche dentro a delle vaschette che, una volta raggiunta la giusta quantità, riversate in una teglia che, poi, lasciate riposare in forno alla temperatura di 60°. Aspettare circa 20 minuti ed estraete dal forno, utilizzate una formina tonda ed ecco a voi l'ostia, pronta per essere servita ai fedeli! Servire fredda come antipasto al pranzo domenicale!

P.s. questa mi è proprio venuta bene, l'ostia rappresentata in guisa di facial cum-shot fatto al forno. Sono un drago!  

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