martedì 6 marzo 2012

La bara d'eroina

Bene specificare che ho utilizzato il termine eroina non perché io sia totalmente distaccato dal mondo attuale e creda di vivere ancora negli anni '80, ma solo perché mi tornava bene con il gioco ero-ero un tempo- ero nel senso di eroina e anche perché i cocainomani non si ritengono veri drogati (pur essendo i peggiori della categoria) e, considerato che la maggior parte di voi è cocainomane, questa poesia sarebbe stata poco compresa: l'eroina continua ad avere quel certo non so che di maledetto e affascinante (sarà la sua connivenza con il rock'n'roll) che la rende sempre più suggestiva e comunicativa agli occhi delle masse becere, bieche e, appunto, cocainomani come voi!
Ricordatevi comunque che, per quanto molta gente non lo voglia riconoscere (e voi cocainomani siete i primi), tutti siamo dipendenti da qualcosa ed in questo qualcosa ci rifugiamo per nascondere la nostra insicurezza ed il nostro terrore agli occhi degli altri. Bello comunque è realizzare che questo qualcosa finisce sempre, in un modo o in un altro, per ucciderci: un rifugio comodo ed attrezzato che all'improvviso si tramuta in bara

Ero felice
ero contento
nel senso che lo ero
un tempo e non adesso
come quando ti fai di ero
nel senso di eroina
stessa sensazione
un po' meno estatica
ed un po' più sbarazzina

poi come da sempre si sa
tutto finisce in cenere
e la scontentezza
ritorna ad esser triste onere
e per far da paramento
al tragico accadimento
t'inizi a fare d'ero
solo che stavolta
sul serio
per veder se torni a stare come prima
riesumar la stessa sensazione
magari un po' più estatica
ed un po' meno sbarazzina

in epoca moderna
si ricorre agli additivi
per mascherare la tristezza
e sembrare più cattivi
in epoca moderna
la droga si fa armatura
poiché di affrontar il dolore a viso aperto
abbiam tutti paura

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