giovedì 8 marzo 2012

8 Marzo-Lettera aperta alle donne

Care donne,
vi comunico sin da subito i miei auguri, e non per il fatto che oggi è la vostra festa ma più che altro per il vostro futuro che, ai miei occhi marci e gonfi di vermi brulicanti, appare tutt'altro che zuccheroso e caramellato. Nel giro  degli ultimi trent'anni la società etero-patriarcale (so che potrà non sembrare ma così è) è riuscita, tramite l'aiuto del mondo della moda spregiudicata e del televisore ultracolorito, ad avere ragione sulle vittorie femministe del secolo scorso, riuscendo a spostare il modello di riferimento, per voi donne, da monumenti all'autodeterminazione quali Dacia Maraini, Elsa Morante e Anna Magnani, a quello svilente e appassito della Barbie. Conquiste del cazzo come poter sfoggiare il jeans e la minigonna in giro per le strade, poter andare in giro di notte e il potersi fare le foto alla passera su facebook vengono fatte passare come conquiste dell'emancipazione femminile ma in realtà svelano solo il lato debole della parte femminile della nostra società: le donne oggi sono tenute schiave di una concezione comune che fa perno proprio sul corpo della donna. Se lo sloagan del secolo scorso era "il mio corpo è un campo di battaglia"oggi, se fossimo tutti meno ipocriti, potrebbe essere cambiato in "il corpo è la mia sola chiave d'accesso" per posizioni sociali che altrimenti sarebbero occupate dagli uomini (e non scordiamoci che gli uomini non rimangono incinti e quindi sono operativi al 100% a differenza delle donne). Se questa analisi non vi torna datevi un'occhiata in giro e ditemi cosa vedete: gli scolli della Clerici che, pur essendo bacucca e fatta con l'accetta, ostenta le sue tette da latte ogni piè sospinto, la farfallina inguinale di quella cagna maledetta di Belen, le evoluzioni a 90° della Parodi, i cartelloni pubblicitari che vomitano tette e culi come un torrente in piena, i programmi televisivi pieni d'allusioni e battute becere...
Nell'esporre il proprio corpo oggi una donna si sente libera, poiché ritiene di aver battuto le inibizioni ed i pregiudizi che prima infibulavano le loro madri e nonne, ma in realtà si trova solo ad essere venduta ed a confermare lo status quo maschile dove le donne son tutte puttane a parte la mamma e la sorella.
Oggi è la vostra festa ed improvvisamente tutti i politici si ricordano di voi ed iniziano a sciorinare la solita sequela di buoni propositi nei vostri confronti: lotta alle ingiustizie sul posto di lavoro (licenziamenti per le donne in gravidanza), aumento dei posti di lavoro per le donne (ah le quote rosa, questo voler associare per forza le donne agli handicappati impiegati nel pubblico impiego), e più assistenza alle lavoratrici con figli, tanto poi domani si parlerà d'altro e queste questioni verranno rimandate al prossimo anno dove verranno riproposte con la stessa solennità da altre figure che, nel frattempo, avranno sostituito quelle attuali. Intanto però per oggi vi hanno dato il contentino, vi hanno fatto sentire importanti, permettendovi di andare stasera a divertirvi con le vostre amiche andando a infilare i pezzi da 50 euro  su per il culo di spogliarellisti depilatissimi e frocissimi (complimenti!).
La ricorrenza dell'8 Marzo è un po' come il giorno della memoria del 27 Gennaio: un giorno intero ove una società modernamente fascista si lava la coscienza, concedendo alle sue vittime, per un sol giorno in tutto l'anno, di non essere brutalizzate. Bel regalo
 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.