venerdì 28 ottobre 2011

Lettera aperta a Vasco Rossi, il cantautore bieco che si arricchisce sfruttando gli stipendi degli operai che non arrivano a fine mese

Caro signor Rossi ( che cognome banale, che cognome di merda),
per scrivere questa lettera ho dovuto fingere il decesso dell'intero blog, dato che so della sua natura poco incline nei confronti della satira fatta ai danni della sua persona, ma tanto è il rancore, tanto è l'odio che nutro verso la sua persona che prima di scrivere questa mia a lei, ho voluto sentirmi un minimo col culo parato prima di gettarmi nel componimento che forse determinerà la fine di questo piccolo spazio web tanto sarà offensivo e scellerato.
Lei rappresenta tutto ciò che odio da quando sono nato fino al preciso istante in cui mi getto in questa composizione ( e so che durerà oltre): lei è il tamarro che mi pestava nel cortile della scuola media per farsi rude e duro di fronte alle girls, lei è il professore che mi diceva che nella vita non avrei combinato nulla a parte andare a rubare ( magari fosse stato così davvero), lei è il datore di lavoro che mi buttava fuori dall'azienda perchè mi rifiutavo di fare gli straordinari  gratis. Tutte figure distanti tra loro ma con un unico trait d'union che le associa e le rende appartenenti alla stessa tribù: lei, signor Rossi. Lei vanta tra i suoi fans il peggio del peggio di questo paese
"ma la maggior parte delle persone abitanti in questo paese sono miei fans..." direbbe lei,
"esatto" le risponderei io "ma non si scordi che questo è anche un gran paese di merda"
quindi lei è solo il cantore di merda di un paese di merda e le sue canzoni di merda sono solo l'espressione ( espressa di merda) di un pensiero massificante, oltraggioso, offensivo e, in ultima analisi, sostanzialmente di merda.
Lei, con quel sue fare italiota, nazional popolare, retorico, sostanzialmente fascista, ha accumunato le categorie sociali più inaccettabili (da un punto di vista morale) in un divenire unico denominato stronzaggine acuta, rendendole potenti e/o socialmente accettabili e condannando quelle più valide ed esperte alla gogna.
In questo paese sono tre le figure che hanno imperversato tramite l'uso del tubo catodico nei primi 60 anni di repubblica, deteriorando fino a fare appassire quelle poche caratteristiche buone che l'itaglia era riuscita a salvare dalle bombe e dagli eccidi della seconda guerra mondiale e sostituendole con le peculiarità che ci hanno reso uno dei popoli macchietta più preso per il culo del globo terracqueo: uno è Pippo Baudo ci ha insegnato un italiano da istruzioni del detersivo, un altro è Giulio Andreotti che col suo spirito guascone e il suo affarismo sotterraneo ci ha insegnato il valore dell'omertà e dei favoritismi e poi c'è lei che ci ha insegnato la stronzaggine, con tutte le sue canzoni ove fa spudoratamente pubblicità alla coca cola ( e non rompa il cazzo dicendo che c'è un gioco di parole per dire cocaina), ove senza ritegno ammette di masturbarsi sulle ragazzine che vede in televisione (Delusa) o del fottere sulla poltrone disponendo della capacità di andare dietro nel tempo (rewind) e di poter eiaculare in faccia a Napoleone, Giulio Cesare e padre pio!
Lei, signor Rossi, ha insegnato all'Itaglia che l'ignoranza, l'atteggiamento tracotante e la riduzione del corpo femminile a semplice oggetto di piacere e comando erano caratteristiche accettabili poichè, d'altronde,  siamo fatti così e sono gli altri che si devono adeguare. In questo modo lei ha fatto da colonna sonora non che da inno al bullismo, alla violenza domestica, al razzismo, alla smargiasseria dei suv... Lei che col suo atteggiamento da guappo di quartiere e col suo potere pecuniario fa chiudere i siti di chi fa satira sulla sua persona, cosa che in Italia possono fare solo due persone: una è Silvio Berlusconi e l'altra è lei, signor Rossi. In effetti se uno ci pensa bene le similitudini tra lei ed il premerione certo non mancano:
1) Siete due persone ignoranti che hanno fatto un monte di quattrini dal nulla
2) Entrambi siete infatuati di ragazzine sotto i 18 anni
3) Siete ambedue simpatici come una badilata nei coglioni
Lei si professerà anche di sinistra signor Rossi ma l'Italia che lei rappresenta sta da tutt'altra parte.
Che schifo mi fa pensare a lei signor Rossi, mentre magari è spaparanzato sulla poltrona di casa sua con la solita sedicenne da palpare e molestare sulle sue ginocchia e il mezzo busto del duce sul comodino....
la prossima volta anziché andare al massimo vada in culo, dia retta, e mi scusi per la battuta banale ma d'altra parte un memmerone come lei altro non si merita

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