domenica 23 ottobre 2011
Umberto-Prophecy of the black widow 2010
Si dice in giro che gli hipsters siano solo dei poveri stronzi, modaioli e malvestiti. A me sembra, in verità, che di tutta la banda giovanil-giovanilistica sian quelli messi meglio: bei vestiti, bei gadgets, locali puliti e, soprattutto, grandi ascolti come questo tale che porta il nome di Umberto. Licenziato dalla hipsterissima Not Not Fun, Umberto si produce in una revisione elettronica e danzereccia dei mitici goblin, creando così una commistione unica e coinvolgente tra il passato ed il presente risultando cupo, spettrale e malaticcio ma comunque ben vestito ( che è l'unica cosa che conta al giorno d'oggi). Che dunque il fluo sia il tono cardine per descrivere il regno dell'oscurità? che gli hipsters siano i nuovi blacksters? che cercare ancora appigli nelle definizioni e negli ostracismi da Bar non sia più così conveniente? Che sbattersene di tutto questo ed inseguire solo quello che funge, che spinge e che è, obiettivamente, bello sia l'unica soluzione di fronte a chi cerca di convincerci che non escono più dischi belli dal '95?
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