Signore e signori, qualche giorno fa Disagio a Vita ha compiuto un anno. Me ne sono ricordato per caso poichè di questo blog non me ne frega più un cazzo, le uniche cose che m'interessano ora come ora sono il baylis, i films con le donne nude ma deformi e le partite di roulette russa nelle bische clandestine.
E' stato un lungo anno, costellato da insoddisfazioni e sconfitte, ove la speranza s'è offuscata e dove la presenza della malasorte è stata un leit motiv continuo ed ininterrotto. Disagio a vita doveva donarmi popolarità, soldi e belle donne ed invece mi ha elevato, con l'illusione dell'arte, per farmi restare esattamente dov'ero e cioè, per essere scientifici e dettagliati, nella merda.
Forse dovrei smettere di scrivere queste robe farcite di odio e pessimismo, ma alla fine l'odio ed il pessimismo sono quello in cui credo e le fondamenta sulle quali ho basato la mia vita e quindi non mi stancherò mai di decantare le gesta di personaggi astrusi ed improbabili, mettere in download dischi di gente politicamente discutibile e scrivere lettere aperte a personaggi fintamente buoni ed innocui al fine di demolirne la pubblica rispettabilità.
Sono un malato, lo so, e questa è la mia triste sorte
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