lunedì 5 dicembre 2011

Samantha, la madre

Sto seduto sul pietrone che sorregge un aggeggio che una mente disabile potrebbe chiamare lampione ma, siccome è esteticamente inguardabile, io lo chiamo aggeggio perché detengo sempre il predominio sulla questione sempiterna del buon gusto. Son qui che aspetto ed è ormai un bel po' che aspetto ma è talmente tanto che aspetto che alla fine mi son scordato anche cosa stavo aspettando ( mi sembra giusto informarvi sin dall'inizio che non sto aspettando Godot, visto che vi so arguti secchioni in ogni campo da quando il dio dell'informatica vi ha permesso di accedere a wikipedia al fine di scriverci sopra le vostre cazzate ed aggiornarvi su un monte di stronzate). Fatto sta che son qui che aspetto davanti ad un ristorante cinese, dove tre cinesi (appunto), due bambini più una teenager, giocano felici a giochi stupidi ed inutili (poiché sono cinesi).
Insomma, sono qui che mi deprimo in un'attesa che non è più neanche un'attesa ma solo stasi per favorire il fiorire delle piaghe da decubito sul mio deretano e nell'assoluta contemplazione di tre cinesi scemi per favorire il fiorire delle piaghe da decubito nel mio cervello. Ad un tratto sento delle rotelle muoversi alle mie spalle e, come per incanto, spunta alla mia destra una madre con carrozzina, una madre molto giovane:
"ciao"fa lei sorridendomi
e chi cazzo è questa adesso? una ragazza madre in cerca di polli da adescare? Un'arguta ladra che dentro al passeggino in realtà nasconde un nano malefico armato fino al collo? Una che cerca di assoldare gente a caso per la strada al fine di girare un film sheisse con un cast composto da milfs e uomini senza alcuna dignità come me?

Ed invece no
ella risponde al nome di Samantha
ed io, per inciso, la conosco da un po'

Quanti ricordi si accavalcano nella mia memoria:
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno dell'oratorio
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno della scuola superiore "A. Comacchio"
Samantha la ragazza che faceva i pompini nel bagno della discoteca "il Catamarano"
Samantha la ragazza che, in ultima analisi, faceva i pompini e che mai una volta si fosse offerta di farne uno a me (guarda caso succedono sempre agli altri queste cose)
Leggenda? Verità? Poco importa, Samantha ora sta passando davanti a me, scorrazzando libera e sicura di sé conducendo un bimbo dentro ad un passeggino verso un futuro fatto di disoccupazione, depressione, mancanza di autostima, droghe ed alcol ( e magari anche di pompini, chi può mai saperlo?)
Un nodo mi prende la gola, facendomi quasi piangere al pensiero del tempo che passa, delle occasioni perse, delle fellatio negate.
"ciao! noto che qualcosa è cambiato!" faccio io con tono da paraculo
"eh beh, si!" fa lei sorridendomi
Si ferma, continua a sorridermi, curandosi di mettere il passeggino in posizione davanti a me per la solita sequela di complimenti al pupo "oh ma come è bello! e puci puci puci puci e pici pici pici pici, ma che bel vestitino. Tutto sua madre!"
ed invece:
"No guarda, non sperare che io mi metta a fargli i complimenti, a me i bambini fanno un pò schifo ed in più mi mettono anche tristezza se penso al futuro di merda che si ritrovano"
Samantha fa due passi indietro tirando con sé il passeggino. La sua espressione è indignata e profondamente offesa.
Non pago rincaro:
"comunque lasciami esprimere tutta la mia stima nei tuoi confronti Samy, ci vuole una gran faccia come il culo per mettere al mondo un bambino in questi tempi di crisi e di profonda sfiducia nel futuro. Lo sai no che finirà per farsi d'eroina come tutti i disgraziati che abiteranno la terra fra vent'anni?"
con un gesto di stizza Samantha si rimette in marcia ed appena mi da le spalle esclama: "cafone!"
Non capisco, alla fine ho dato solo un'opinione. E' dunque un reato fare dell'attivismo pro-aborto?
"Non te la prendere Samy!!! Alla fine la natalità-zero non è un caso, è semplicemente una matura presa di coscienza sullo stato dell'economia globale!!!"
Ma ormai Samantha è sorda ai miei moniti e alle mie profezie e continua a procedere imperterrita e certa, di una certezza fatta di dogmi e di stupide convinzioni, su una strada che presto sarà lastricata di sconfitte, divorzi, pianti isterici, una vita da ricominciare con un bambino da vestire, mandare a scuola, nutrire, e poi straordinari al lavoro, tante, tantissime droghe e fiumi d'alcol per tamponare lo stress ed il pensiero degli anni che passano ed infine guardarsi sempre indietro e chiedersi "ma ne sarà valsa la pena?" con un NO! secco come unica e continua risposta.
Una macchina fa una manovra di parcheggio, ne escono fuori dei miei conoscenti.
"Scusa il ritardo ma si sono verificati degli imprevisti imprevedibili, è tanto che aspetti?"
Ecco chi aspetto, devo andare a cena fuori!
Mi sembrava infatti di avvertire un certo vuoto nello stomaco!

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