giovedì 3 novembre 2011

Caro Andrea...

Caro Andrea,
sono passati ormai tanti anni da quando, giovane e smargiasso, ti esibivi in tutto il tuo goffo machismo davanti all'entrata della sala giochi situata nel centro storico di questa merdosa cittadina che ha dato, ingrata ed inospitale, ad entrambi i natali. Avevi vestiti costosi Andrea e anche una faccia rassomigliante ad un insaccato di pessima fattura ma piacevi alle ragazzine mentre sfottevi, pestavi ed umiliavi noi poveri sfigati che non potevamo permetterci ne i tuoi abiti griffati ne, per fortuna, la tua svilente faccia da culo.
Il sabato ti si poteva trovare a danzare ed a generare risse insulse, ma mai insulse quanto l'espressione che hai da sempre dipinta sul volto, in un locale squallido, ma mai squallido quanto la tua intera esistenza, situato appena fuori città. Là coi tuoi amichetti, stronzi e puzzoni quasi quanto te, ti esibivi in balli idioti di vostra personale invenzione che vi rendevano ridicoli ed inutili, ma, lo si sa, quella non era ancora l'età della ragione per molti, e le ragazzine vi sbavavano dietro mentre noi sfigati eravamo, un pò di controvoglia, costretti ad invidiarvi mentre spiavamo queste scene ingrate da fuori, dato che in quel locale neanche ci facevano entrare tanto eravamo miserabili e malvestiti. Una volta, Andrea, scrissi un racconto ove tu muorivi d'AIDS, scusa l'intermezzo ma ci tenevo a fartelo sapere.
Poi gli anni '90 son finiti e con loro anche la sala giochi ove ti radunavi coi tuoi amichetti ed  il locale dove generavi risse e limonavi duro ballando balli inusuali. Ma tu non sei finito Andrea, tu non potevi finire ( questo sarebbe un mondo costruito sulla giustizia altrimenti): ti sei rifatto il trucco, ti sei ricomprato un intero guardaroba e ti sei gettato in una nuova avventura, l'avventura del rock: facendo capire a noi che il rock era morto poichè ormai anche alla portata di chi, come te, del mondo non aveva mai capito un cazzo perchè non ha mai avuto bisogno di capirlo. Iniziasti a frequentare i locali del rock, strafatto di coca e di pessime intenzioni, pestando in gruppo le persone che ritenevi esserti inferiori. Per picchiare le donne te la cavavi benissimo da solo però, te lo ricordi? Ti ritorna alla memoria la sera che picchiasti quella ragazza fuori da quel locale di provincia? Qual'era il motivo? uno spintone? un'occhiataccia? la cocaina?
Ora sei un uomo adulto Andrea e coi soldi del papi te ne vai a fare i viaggi di due/tre mesi nei paesi esotici alla ricerca della tua libertà personale, quella libertà che hanno pagato in tanti durante il tuo sviluppo da bambino ad uomo. La libertà che hai tolto a chi ti capitava a tiro, sacrificata sull'altare del tuo ego smisurato ed idiota.  Ricordati sempre:
quando tu dici "libertà"
io penso "orrore"
quando dici "amore"
io penso "stupro"
quando dici "felicità"
io penso "disforia"
quando dici "ciao"
io penso "vaffanculo"

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