mercoledì 9 novembre 2011

UNA SERA AL CINEMATOGRAFO: Amore senza fine, 1981

In un paese totalmente alienante ed inumana la quindicenne Jade (una orripilante Brooke Shields) ed il diciassettenne e, come si evince dal nome, giudeo David (un pessimo ed offensivo David Axelford) si innamorano l'uno dell'altra e viceversa,  generando, per motivi che il regista Zeffirelli preferisce omettere creando così un atmosfera di strafottenza e ignavia nel pubblico (tecnica ripresa in seguito nelle prove cinematografiche dei F.lli Vanzina), il dissenso della famiglie d'entrambi che, sagge, decidono di rinchiudere i due giovani nelle segrete delle rispettive magioni, separandoli. David essendo astuto ( in quanto ebreo) riesce a sfuggire e per ingraziarsi la famiglia di lei, essendo egli un ritardato ( in quanto ebreo), da fuoco alla casa della povera (nonché stolida) Jade generando l'ira del padre che lo denuncia a piede libero (chissà come mai...). Dopo un processo parziale con un giudice visibilmente corrotto il giovane David viene condannato ad anni 5 di manicomio criminale ove viene vessato nei peggiori modi dagli altri malati criminali. Ma David è un pò un furbetto del quartierino ( in quanto ebreo) e subisce in silenzio le torture dei compagni ottenendo così l'uscita dal manicomio dopo solo due anni ( che lo segneranno indelebilmente sia nel fisico che nel lato psicologico)  per buona condotta. Una volta uscito, essendo egli tignoso e cocciuto (in quanto ebreo), decide di ripartire all'attacco e di riprendersi la sua Jade e parte per la città ove la sua innamorata e la relativa famiglia risiedono. Ahimè purtroppo durante la solita visita notturna ai trans di periferia il padre di Jade riconosce David nel volto del travestito con cui sta contrattando la tariffa ( david doveva sbarcare il lunario in un qualche modo e, in quanto ebreo, aveva trovato il sistema per monetizzare subito e senza troppi problemi)  e qui inizia un inseguimento agghiacciante e demenziale che termina con la dipartita del padre di jade che, in seguito ad un attacco di sinusite fulminante, spira stramazzando al suolo. I fratelli di Jade vedono subito nell'accaduto la possibilità di fare una marea di soldi spillandoli uno per uno dall'abbiente ( in quanto ebrea) famiglia del giovane e lo accusano d'omicidio. Il processo termina con la condanna all'ergastolo del povero David e a Jade non resta altro che aspettare il suo AMORE SENZA FINE.
Zeffirelli nel patetico tentativo di confermare il successo( ingiusto e immeritato) di "Giulietta e Romeo" tenta un adattamento contemporanea del film che lo aveva ( ingiustamente) consegnato agli applausi del pubblico e della critica, il risultato, essendo il film una fotocopia di una fotocopia di un vero e proprio film di merda, è chiaramente agghiacciante: la sceneggiatura ed il soggetto sono scritti in due minuti ( i dialoghi del padre di Jade sembrano scritti da una frate manco di entrambe le braccia e ritardato) nell'evidente necessità di sfornare, nel minor tempo possibile, un film tutto sentimenti e tragedie per far cassetta e poter garantire all'ingiustamente noto regista fiorentino le scappatelle con i ragazzi di vita e donare a noi attimi di nausea e ore di conati di vomito. Che schifo

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