martedì 8 novembre 2011

Storie di vita vissuta: Pinocchio

Ricordo ancora quella sera, quella sera orribile costellata d'insoddisfazione, sconforto e gente malvestita. Ricordo i volti, la musica di merda, i passi di danza scoordinati e sgraziati. E soprattutto ricordo lui, il trentasettene col viso scavato ed il fisico da segaiuolo, l'uomo con la passione per i balli del cazzo e la recitazione fatta col culo, l'uomo che abitava nella cascina di campagna senza mai lavarsi, l'uomo che le umane genti eran solite chiamare "Pinocchio". Pinocchio veniva così chiamato per via della sua sfortunatissima interpretazione del fortunatissimo personaggio di Collodi presso una compagnia di artisti di strada nonché di merda .
Non ricordo come finì in macchina con me, la mia amica e l'amica della mia amica che non era mia amica ma che a Pinocchio piaceva tanto ( come pochi minuti prima, con voce da bambino e modi da ritardato, confidò alla mia amica), ricordo solo che mi girai nel vano dei passeggeri posteriori e intravidi la sua figura squallida stagliarsi alle mie spalle, ero pieno di terrore poichè la sua persona mi schifava alquanto ma la macchina non era mia, ma della mia amica, e dovetti reprimere il mio dissenso nel silenzio. Durante tutto il viaggio Pinocchio, oltre che incensare se stesso per le sue doti da attore(????) e per il suo fisico da segaiuolo malnutrito, stette tutto il tempo a tentar di maneggiare fisicamente e manipolare psicologicamente la povera amica della mia amica che, essendo essa frichettona, aveva già il ragazzo proveniente dal terzomondo ( che fa tanto "larghe vedute" e "zero pregiudizi") ma, proprio perchè frichettona, non mancò di dare tutto lo spago necessario al viscido adulatore per potergli far credere in una possibile storia d'amore. Il meglio di sè, comunque, il Pinocchio iniziò a darlo una volta che fummo entrati nel "locale di merda con la musica di merda costellato di persone di merda"ove lo stronzo era di casa, infatti fece entrare la mia amica e l'amica della mia amica gratis e a me invece mi fece pagare
"eh posso farne entrare solo due, mi spiace" si giustificò lui
Le ragazze iniziarono a bere mentre lui si soffermò a parlar di stronzate insieme ad altri due coglioni tipo lui. Poi partirono le danze e fu lì che iniziò il vero terrore: pinocchio si agitava, smanaccava, scalciava, si rotolava per terra dando vita ad uno degli spettacoli più osceni a cui io abbia mai assistito. Dopo che la mia amica e l'amica della mia amica avevano buttato giù il secondo bicchiere di birra a testa, pinocchio, rapido e fulmineo come un tumore al pancreas le costrinse a ballare con lui, riuscendo così a dar sfogo ai suoi istinti più bassi: le tirava a sé, le abbracciava, le afferrava dal sottocoscia con la scusa di farle roteare ( e riuscendo ad ottenere vistose toccate di culo) e con estrema nonchalance riusciva ad siglare diversi bacini confidenziali sul collo. Io ero seduto su una panca, mentre questo spettacolo osceno si consumava in tutto il suo squallore, e bevevo birre su birre mentre una tipa con la quale stavo uscendo al periodo mi mandava degli sms nei quali mi esponeva la sua necessità di fare sesso dato che, all'ultimo minuto, le si era liberata casa... non ero con la mia macchina, la mia amica iniziava ad essere troppo ubriaca e a Pinocchio stavano uscendo gli occhi dalle orbite tanto era sovraeccitato dalle prime due presenze femminili che gli avevano concesso una confidenza che andasse più in là del semplice "si allontani o chiamo la polizia, maniaco!!", se fossi andato lì a chiedere di andarcene sarei stato sbranato vivo.
E mi abbandonai sulla panca pensando a quanto la mia vita potesse essere una merda se mi riducevo a fare dei fine settimana così squallidi.
La serata comunque finì, io, la mia amica e l'amica della mia amica tornammo alla macchina e Pinocchio rimase a bocca asciutta: non limonò, non strappò ne mutande e ne numeri di telefono, tornò a casa come lo scemo che era quando ne era uscito.
Lo rividi qualche volta, Pinocchio dico, sempre in quel "locale di merda con la musica di merda costellato da persone di merda" sempre sdraiato in terra o a strusciare sui muri al fine di esibirsi nei suoi balli stolti e putrescenti; alcuni miei amici nel visionarlo mentre si gettava in performances ingrate e spiacevoli lo rinominarono "Mauro Repetto"...
Poi arrivò il giorno, il giorno in cui tutto ha una fine. Ero in un teatro, guarda caso con la mia amica e l'amica della mia amica , per assistere ad una rappresentazione del cazzo ( ma senza frichettoni che s'improvvisano artisti)  con gli attoroni che hanno studiato e reinterpretano delle opere di un'epoca che fu e che adesso non spiegano più un cazzo a nessuno a parte a quelli che vanno sempre a teatro per darsi un tono con gli amici. A fine spettacolo ci alziamo e facciamo per avviarci verso l'uscita ma la mia amica inizia ad urlare: "Non ci posso credere!!! PINOCCHIO!!! PINOCCHIO!!!!" ed in effetti era lui: era seduto in fondo alla sala, aveva uno sguardo assente, una signora molto più anziana di lui lo teneva per mano. Ci avvicinammo a lui, la signora più anziana ci fece cenno di non toccarlo, continuava ad avere lo sguardo assente, annuiva, non parlava. La mia amica provò a parlarci ma Pinocchio non rispondeva, faceva solo dei gesti incomprensibili e lenti. La signora ci  fece cenno di allontanarci.
Pinocchio, l'attore squallido, il ballerino fetido,  il tomber des femmes patetico aveva avuto una crisi di nervi ed ora era come un ameba, condannato a farsi portare a spasso da una badante. D'altronde è così che funziona: la società italiana ( fondata dall'essere umano italico e quindi cattolica ed ipocrita) cerca d'inserirti al suo interno anche se alla fine la tua esistenza fa a cazzotti col buon senso e col buon gusto, la natura, invece, sbattendosene altamente di dio e dell'umana pietà prende tali soggetti e li sbatacchia all'interno di quella centrifuga spietata ma giusta che è la selezione naturale riducendoli a semplici parodie di esseri umani ed abbandonandoli alle braccia della miseria. Che in fin dei conti il paese denominato itaglia, date le leggi che la regolamentano e le filosofie bacchettone che la animano, sia un paese contronatura e che quindi meriti di essere affogato nel suo stesso sangue infetto? Si può bestemmiare un dio ma non si può offendere la natura, mai...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.