domenica 26 dicembre 2010

Racconto di natale

Dice: " Oh ma la donna t'ha lasciato, hai perso casa, sei dovuto tornare dai tuoi... perchè non t'ammazzi?"
"No guarda, figurati, qualcuno queste cose le chiama vita di merda, io le chiamo rock"
Nel mentre lo stalker di quella che un tempo era la mia girlfriend, nascosto dietro una colonna, ascoltava la conversazione e si sfregava le mani mentre i suoi occhi brillavano di una luce insolita, malata.
Quanta ingiustizia in questi istanti.
Alla fine:
IO con lei ci stavo bene
lei con me non ci stava più bene
e cosa dovrei dire io allora? con me non ci son mai stato bene neppure io
la capisco...
Lo stalker faceva partire l'immaginazione mentre sfregava la tastiera del suo cellulare macchiato di sperma, chissà quante telefonate senza senso e quanti messaggi morbosi e bavosi da lì in poi... ora il rischio di essere linciato era scomparso, chi poteva più fermarlo? Pensò all'istante che giunto era il momento di farsi una sega in pubblico, olè!
Le signore benpensanti uscivano devastate ed indisposte  dal pranzo di natale, scorreggiando ad intermittenza ogni tre passi. Discutevano di cristo, madre maria teresa di calcutta ed altri impostori e poi lo videro. Lui. Lo stalker felice che si faceva le seghe dietro alla colonna.
Per quel che riguarda il peccato cristo e i suoi sbirri son bravi nell'espiazione ma parecchio meno nella prevenzione. E le signore peccarono, gettandosi addosso allo stalker e violentandolo. 
Lui non resse il colpo e ne morì all'istante
troppo sesso rugoso
troppe emozioni
peccato.
"ma ora cosa fai, hai delle mire?"
"delle mire?"
"si, ti piace qualcuna?"
"Si, tua sorella, dicono in giro che sia piuttosto facile"
"Dannato!!!!"
Ed io ed il mio interlocutore ci azzuffammo
L'amore uccide
Buon natale





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