giovedì 9 dicembre 2010

L'angolo della poesia

Quando si è degli adolescenti brufolosi, vestiti di merda e con la forfora raramente capita di fare delle esperienze sessuali degne di nota e, quindi, i soggetti in questione ( adolescenti brutti, inetti e sfigati) trovano il loro mezzo di sfogo nella poesia dando vita ad una vera e propria corrente di poeti di merda. Ad ogni cambio generazionale si verifica questo scempio dalle dimensioni abnormi. E allora via di parole ad effetto e metafore putrescenti come una carcassa di un mese: compagne di banco con le tette grosse, labbra a pompino e un atteggiamento da tamarro di periferia diventano principesse tristi ed inconsolabili, un tre a fisica diventa un tracollo verticale nelle gole dell'inferno, una sega sulla sorella del tuo amico diventa un leggiadro volo di farfalla in territori sconosciuti al vile volgo. Pubblico di questo strazio sono i genitori che, com'è buona abitudine di ogni testa di cazzo che si rispetti, frugano nei cassetti dei figli, rivenendo questi troiai che, orgogliosi, rileggono a parenti e amici che ipocritamente plaudono agli stolti versi del giovine ma internamente deridono lui ed il genitore, dicendo dentro di se: " Mio figlio ne scrive di migliori" generando così un meccanismo a catena che non conosce una fine ma soltanto tante vittime.
    
                                                    POESIA E POLLUZIONI NOTTURNE


Tra i sedici ed i diciotto anni
ero sempre piuttosto fesso
scrivevo poesie
poichè le ragazze
non me la davano
Mia madre
orgogliosa
le leggeva di nascosto alle amiche
che, ipocrite,
plaudevano ai miei insuccessi  


Poi però un bel dì
capii che il linguaggio dotto
più non mi si confaceva
ed inizia a scriver di cazzate
su cazzate
su cazzate
( che bello dir cazzate...)
Mia madre smise di leggere le mie poesie 
di nascosto
alle sue amiche ( di merda )
perchè
tutto d'un tratto
iniziò a vergognarsi
pregando il suo dio
che finissi nel mondo della droga
piuttosto che  a scrivere certe stronzate
Cazzo, fica, fregna, merda, sperma, piscio
argomenti che mia madre non coglieva
Mi spiace madre mia
ma troppo più dolce
mi è il suono del turpiloquio
che quello di mill'altre poesie d'amor
scritte da mill'altri poeti
del cazzo
aggiungerei

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