venerdì 4 febbraio 2011

L'angolo della poesia

A questo giro nessuna spiegazione, solo fatti, fatti marci, fatti di merda. La libertà, questo è sicuro, è una parola del cazzo che ormai, sia chiaro, spiega ben poco a ben pochi. E quei ben pochi, va da sè, son tutti dei ben poveri stronzi
                                   LA LIBERTA' NELL'ERA DEGLI APERITIVI
                                                
D'altronde funziona così
chi riceve la batosta
di solito si sfoga
gozzovigliando
e bivaccando
illudendosi
che ciò che il morale 
più non gli dona
possa venir rimpiazzato
dall'umano degenero 
proposto
dal viver senza freni
ripartendo poi
il mattino dopo
coi soliti angoscianti dilemmi
che la notte prima 
aveva soffocato
in litri di buon vino
( ma l'angosciante dilemma non si soffoca
e questo, ahimè, è cosa ben nota
più facile bensì è
che soffochi lui te)


io 
di par mio
a questo giro
rifiutai
il circo del mondo che luccica
ma non splende
e mi isolai
tra queste quattro mura
a ostracizzar da me
ogni desiderio 
o forma di volontà
nel proposito
comprensibile
ma non condivisibile
del cancellar 
in me
ogni traccia
che fosse riconducibile
all'umana sensibilità
o empatia
per me 
per gli altri
per ogni forma di sentimento
conosciuto o sconosciuto


e così fu
e io ci riuscii
e più non amai
ne odiai
ne sentii
ne condivisi
e non potei neanche
a questo punto
goder di tale conquista
poichè 
chi non ama 
non odia
non sente 
non condivide
non gode neanche 
di nessuna conquista
e
peggio ancor
non può più tornare indietro


La libertà in ogni sua forma
sia chiaro
presenta sempre un conto
e pagarlo
non vuole mai nessuno
eppur
si paga

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