Postando questo disco non vorrei che la gente iniziasse a pensare che sono un cazzo d'internazionalista di merda che cerca di promuovere i gruppi dei paesi (giustamente) svantaggiati. Ve lo dico senza peli sulla lingua: a me l'est Europa sta veramente sul cazzo. Presi a bastonate dal 1917 al 1990, l'unico sistema che questi bacchettoni hanno escogitato per uscire dalla loro condizione di cianciconi buzzurri trincavodka è stato quello di sostituire la precedente dittatura comunista con due dei peggiori obbrobri concepiti da mente umana: la religione ed il capitalismo. Facendo così, l'unica cosa che sono riusciti ad ottenere è stare peggio di prima. Dimostrazione di quanto enunciato fino ad ora sono questi All the cold ( nome veramente di merda) che però, al contrario dei loro conterranei hanno saputo incanalare il disagio di grande madre Russia ( paese d'origine di questi due disgraziati) in una serie di split lp ( questo disco è una sorta di best of ) veramente strazianti ma anche incredibilmente belli; melodie semplici, dirette per quanto avvilenti per tutto quello che riguarda la sfera emotiva di una persona in crisi, cantato ( quando c'è, poichè gli all the cold cantano pochissimo) ai limiti dell'umano e tanta tanta voglia di tirarsi fuori da questo pantano chiamato vita con un gesto definitivo e ed autodistruttivo (indovinate quale...).
Si, due parti. Si, è lunghissimo. Si, morirete nel tedio
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