domenica 28 novembre 2010

Ulver/Mysticum split 7"

Rarità quest'oggi sul mio blog di merda!!!!!
Un disco fantastico uscito mentre in Italia la gente, stanca e svilita dall'enorme varietà di sottoculture musicali esistite negli anni '80, iniziava ad autodefinirsi "alternativa" autolesionandosi a vita e suscitando derisione e pernacchie ( e anche tanta, tanta compassione). Le adolescenti si erotizzavano troppissimo coi take that, gli east 17 e altri stronzi vestiti da tamarri, il signor leader dell'attuale governo scendeva in campo e a me veniva comprato il primo ( e ultimo ) motorino della mia vita: il temibile, inutile e, giustamente, sconosciuto Puch. Fabbricato in una fabbrica austriaca del cazzo acquisita, in un gesto avventato e quantomeno suicida, dalla Piaggio spa, il Puch era un misto tra un grillo ed un bravo, o meglio, era un misto dei peggiori difetti di un grillo ed un bravo: stazza enorme, peso abnorme, scarsissima se non inesistente fluidità dei meccanismi interni al motore. Durò un anno, poi, giustamente morì. 
Durante l'anno che contraddistinse l'unione tra me ed il troiaio austriaco venni schernito dalla popolazione tutta ( ormai rifornita con le, ai tempi, recenti creazioni piaggio: Zip, Booster... ), addirittura un meccanico una volta mi disse: "Mi spiace, io non metto le mani in questo aborto...". Fu un anno terribile e le uniche persone in grado di capirmi avevano casa a migliaia di km da dove mi trovavo, essi si chiamavano Ulver e Mysticum e proprio in quell'anno fecero uscire questo split 7" incanalando inavvertitamente la mia delusione adolescenziale in un disco dalle dimensioni minuscole ma dalle caratteristiche stilistiche immense...
Così vanno le cose, mentre in Italia, negli anni 90, si pensava all'estetica di un motorino in Norvegia si pensava a praticare il culto del male sempiterno. Nascere nel posto sbagliato è un difetto che si sconta a vita...
P.s. Il Disco in questione è rippato di merda, buon ascolto ( sempre che ci riusciate)
                                       http://www.mediafire.com/?ufq1188eq00v55o

mercoledì 24 novembre 2010

Il Bar dei Caccolosi

Entrai nel bar dei caccolosi per consumare un buon caffè, di quelli che si possono bere solo al bar.
Il barista era un ciccione madido e sudoso intriso fino agli occhi di cattivo gusto e di pedofilia, il resto degli utenti erano a sedere, la faccia nascosta tra i bicchieri ed i giornali del giorno prima, si piantavano le dita nel naso estraendo capperoni verdi, rossi e gialli, poi li guardavano, li studiavano, qualcuno li appiccicava sotto al tavolino, qualcun' altro li mangiava desideroso di risparmiare sulle patatine merdose di quel posto di merda.
Arrivai al bancone tra gli sguardi diffidenti dei caccolosi e mi esprimei così:
"desidererei un caffè, per cortesia..."
" eh oh!" esclamò il barista ciccione e pedofilo con disprezzo ( chiaramente si aspettava che io prendessi qualcosa di più, spendendo cifre più remunerative per un maiale come lui) e si mise all'opera.
La macchina del caffè fischiava soavemente
Il ciccione madido pensava al nulla
Io pensavo solo alla morte
Ad un tratto il ciccione madido e barista si girò di scatto:
" Gufio, senti lì, la riconosci?" prese il portatile che aveva accanto alla cassa e schiacciò un pulsante. Quello che venne fuori dalle casse del bar era la versione originale di wild boys dei duran duran
Una roba allucinante
Il caccoloso denominato Gufio si alzò di scatto, ormai distolto dall'operazione di ripulitura dei dotti nasali, e, iniziando a ballettare in modo goffo e disordinato, gridò:
"I FROCIONI!!!! QUESTA E' LA MI MUSIA DI VANDO ERO GIOVINE! I FROCIONI!!!!!!"
il caffè era ormai pronto, io ero disgustato e volevo morire
Perchè?
Perchè quest'umanità era ormai così svilita e svilente
Uscii dal bar senza prendere il caffè e mi accorsi con terrore che tutta la gente fuori in strada si stava scaccolando fortissimamente mettendo a dura prove le proprie narici. Le narici iniziarono a sanguinare scaturendo in emorragie a rotta di collo. E quello che prima era un rigagnolo dal naso di ognuno diveniva poi un flusso continuo che si univa agli altri flussi divenendo poi un torrente. Violento, in piena, fuori controllo. Ne venni sopraffatto, trasportato, inghiottito, soffocato, fino alla morte che da molto ormai anelavo. 
MORALE DELLA FIABA:
L'unico regalo che mi ha fatto la società è stato quello di escludermi uccidendomi. 



martedì 23 novembre 2010

L'angolo della poesia

Lasciarsi nel 2010 è un pò, per chi ha la  mia età,  vedersi ingiustamente strappati alla tranquillità della relazione ed essere gettati un'altra volta ancora nell' angosciante gola del celibato moderno, sempre più privi dell' entusiasmo che un tempo infiammava il primo onanismo adolescenziale e dello straripante desiderio di conoscere le girls in ogni minimo dettaglio. Ormai il fisico non è più quello di una volta, la voglia di confrontarsi con altre persone scema e il rituale del corteggiamento ha perso il suo fascino ed è rientrato in una routine squallida e sempre più priva di senso. Non resta altro da fare che invocare antiche divinità pagane al fine di suscitare scompiglio nel genere umano, per deragliarlo verso il tuo stesso stato d'animo: la tristezza, il disagio, le emorroidi...
                                                                  ANUBI
La ragazza mi ha lasciato
dio cane
ed ora
come orrendo contrappasso 
piaccio solo a vecchie e femminielli palestrati
quale destino mai riuscì ad essere più ingrato?
morir d'atroci agonie?
Giammai! 
Almeno tutto ciò conoscerebbe certamente un termine
cessando in un dolce oblio
in cui il non esistere
 dolce mi è come il miele
 e invece no
dio cane
insisto nell'esistere
e nell'esistere mi logoro
in un' infinita conta
di ciò che avevo
non ho 
e non riavrò mai più 
dio cane

la settimana dei diritti dell'infanzia

Dal 15 al 22 Novembre è avvenuta una roba astrusa: su la quasi totalità dei profili facebook son comparsi, al posto delle solite facce di merda, una marea di foto raffiguranti personaggi dei cartoni di merda di quando eravamo tutti bimbi ( di merda ribadirei ). Tutto questo per essere solidali con la settimana dei diritti dell'infanzia.
Ora, a parte il fatto che a me i bimbi ( di merda, riribadisco fino alla nausea) son sempre stati sulle palle da morire dato che siamo troppi a questo mondo e i bimbi ( di stramerda) mi fanno solo pensare ad un ulteriore spreco delle risorse, peraltro sempre più esigue, di questo pianeta; credo sia giusto affermare che:
1 I cartoni animati dell'infanzia si tirano fuori, durante le conversazioni, quando ormai uno non ha più niente da dire, alla stessa stregua dei vecchi di merda col tempo o i lavori in corso. Siete tutti talmente alla frutta? 
2 L'attivismo su facebook ha decisamente rotto i coglioni. Aderire ad una causa su quel social network del cazzo è come scaricarsi una coscienza in formato .rar: avete rotto i coglioni con il vostro spirito p.c. qualunquista e falso, siete dei maiali occidentali che consumano sulle spalle del terzo mondo e poi si mettono la coscienza a posto mettendo una figurina di matzinger come avatar. L'occidente si sta lentamente sgretolando sui suoi piedi d'argilla, volete per lo meno andare in contro alla fine in modo dignitoso senza, per forza, fare i buonisti (cosa c'è? avete paura che senza la buona azione gesù bambino non vi apra le porte del paradiso qundo, giustamente, creperete nella merda da voi stessi generata?)? Scegliete l'eutanasia anzi che continuare con questo accanimento terapeutico che non fa altro che mantenere in vita una società priva di valori e riferimenti culturali validi, di cui voi, per inciso, siete fieri esponenti (coglioni...)
3 Vorrei sapere a quanti, di quelli che hanno fatto tale gesto, interessino veramente i diritti dei bimbi ( di ipermerda ). Alla fine facebook riesce a far diventare una moda futile e da gregge anche l'impegno politico: "guarda! il mio amico ha cambiato il suo avatar per la settimana dei diritti dell'infanzia, allora lo faccio anch'io!!!" 
Tutti uguali, tutti allo stesso modo...
Provo ribrezzo per questa gente, questa gente che non fa altro che sbattersene in concreto ma che recita la parte del socialmente impegnato col suo alter ego virtuale. 
Il mondo occidentale merita di annegare sotto ai suoi stessi rifiuti
di soffocare nel suo delirio di onniscenza
di traumatizzarsi fino alla follia alla visione dei suoi stessi scempi
siamo giunti al capolinea

per come stanno le cose
tutto questo è grandioso


  scaricatevi una coscienza:  www.mediafire.com/?kry9fgm7rr8cc7iy

lunedì 22 novembre 2010

Skagos - Ást 2009

Il nome del gruppo è una vera merda, basta fare un tour in Italia per essere presi per il culo a vita. 
Gli Skagos provengono dal Canada e sono fautori di un black metal deprimente ed opprimente, teso esclusivamente a farvi rodere le palle ( cosa giustissima in sé e per sé ), non disdegnando intramezzi acustici e tediosi e pause riflessive in cui la semplice e spontanea pratica del riflettere è qui utilizzata al fine di generare sconforto, smarrimento e volontà di morte ( grandioso, no?).
L'unico dramma che accompagna questa formazione è proprio il paese natio, come fa un gruppo di persone  residente in uno degli stati ove il ben vivere è bandiera e normalità a concepire un disco così impregnato di sconforto e grigiore?  Io non lo saccio a dire il vero, però, dovendomi proprio avventurare in una spiegazione dotata di senso, direi che anche nei paesi dove lo stato sociale è forte e la gente affoga nel benestare, il disagio serpeggia più facilmente nei soggetti a rischio rendendoli più vulnerabili al male oscuro ( cioè depressione che diventa suicidio ) proprio perché la loro inadeguatezza è più evidenziata nella società in cui si trovano ad interagire, rendendo il loro fallimento umano più tangibile che in altri posti di merda sparsi per il globo. 
Se appartieni ai paesi del primo mondo non devi sentirti in colpa se provi disagio e sconforto poiché è da te che nasce il desiderio di qualcosa di nuovo, di migliore. L'evoluzione ha un solo padre: il disagio...
Questo mondo può sembrare perfetto a colpo d'occhio, fatto fino agli occhi di comfort, gadgets, videogames, in realtà non lo è dato che il suo fallimento si misura sul suo tracollo economico e sociale: aziende chiudono, famiglie si autodistruggono, bambini si suicidano, i contratti di lavoro son sempre più simili a delle barzellette raccontate da uno che non le sa raccontare. Il Benessere vuole un pegno in vite umane, il disagio chiede solo il tuo impegno...
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